Allo stadio con la pistola. Sugli spalti del San Paolo, tra la folla dei tifosi, con indosso un’arma utilizzata per minacciare alcuni addetti agli ingressi dell’impianto sportivo di Fuorigrotta, e per estorcere loro l’ingresso senza biglietto. È successo appena 13 giorni fa, a Napoli, a pochi minuti dal fischio d’inizio della partita serale tra la squadra azzurra e il Parma.
Sull’incredibile episodio indaga ora la polizia, e questo nuovo caso è destinato a confluire nel più copioso fascicolo d’inchiesta che è già all’attenzione dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica del capoluogo partenopeo che indagano su una presunta truffa ai danni della Società Sportiva Calcio Napoli.
Procediamo con ordine. Il fatto risale, come detto, al 15 ottobre e vede protagonisti due uomini, non ancora identificati, i quali avrebbero esplicitamente rivolto minacce di morte a due steward che prestavano servizio presso uno dei varchi del settore «distinti» del San Paolo. Mancavano circa 40 minuti al fischio d’inizio della partita che il Napoli avrebbe poi concluso con la sconfitta casalinga per 1 a 2 quando gli addetti con la pettorina gialla che sorvegliavano uno degli accessi sono stati avvicinati dai due uomini; i due, di età presumibilmente compresa tra i 25 e i 30 anni, avrebbero prima rivolto pesanti insulti agli steward (apostrofandoli «mariuoli»), sostenendo di aver notato nei loro comportamenti qualcosa di anomalo. Uno dei due addirittura avrebbe detto loro: «Vi ho ripreso pure con il telefonino, voi siete quelli che si pigliano i soldi per fare entrare chi non ha il biglietto: adesso fate entrare pure noi o vi denunciamo».
Netto e immediato il rifiuto dei due malcapitati addetti. A quel punto le minacce si sono fatte più concrete. E «visibili». E più che le parole, a questo punto, ha potuto quel gesto inequivocabile: uno dei due delinquenti apre il giubbotto e solleva la felpa, quel che basta a far intravedere il calcio di una pistola, forse una 7,65. Da questo momento il resto, cioè il finale di questa storia incredibile e ancora tutta da approfondire, si fa più confuso: non si comprende bene se i due addetti abbandonino il varco per invocare l’intervento delle forze dell’ordine o se cedano semplicemente alla minaccia, facendo passare i due. Un fatto è certo: sabato 15 ottobre qualcuno è riuscito a entrare nello stadio e ad assistere a Napoli-Parma con indosso una pistola.
E questo nuovo caso non fa che riproporre l’urgenza di due argomenti scottanti: la sicurezza all’interno e all’esterno dello stadio, ma anche quella degli stessi addetti ai varchi, con tutti i risvolti (già evidenziati dall’indagine del pool «reati da stadio» della Procura di Napoli) che riguardano un manipolo di presunti steward che intascano mazzette per consentire a chi non ha un regolare biglietto di entrare senza problemi a vedere le partite. Ma il quadro tratteggiato da quest’ultima vicenda è veramente allarmante. Perché se era purtroppo nota la circostanza delle falle che restano ancora aperte in quello stadio-colabrodo che è il San Paolo (struttura vetusta e perforabile in più punti da eventuali malintenzionati), ora accanto a coltelli, bombe carta e sostanze stupefacenti fanno la comparsa le armi da fuoco. Con buona pace per il ritrovato pubblico pagante, e della stragrande maggioranza dei tifosi che in una partita di pallone cercano solo 90 minuti di divertimento e di sport.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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