Quattro giorni in bianco e nero come un film d’autore. Anzi, d’annata: perché si sposa meglio con il concetto di stagione. Come a dire: la stagione in tre giorni? No, certo che no. Però quattro giorni che possono valere tanto: senza dubbio il destino dell’avventura in Coppa Italia. E poi anche un po’ il futuro del campionato: oggi con l’Udinese e mercoledì con il Siena. Bianconeri a go-go. Al Friuli per continuare a inseguire il Mazzarri dream, il sogno tosco-napoletano delle undici vittorie, e dunque della Champions, e poi al San Paolo per ribaltare una situazione scomoda ma non troppo e conquistare la finale di Roma. Tutte le strade portano da sempre a Roma: ma in questo caso anche in Europa. E magari a Pechino. Tre giorni di viaggio. Per iniziare.
CHE TOCCASANA – E allora, zaino in spalla e spirito da guerrieri: è così che il Napoli dovrà affrontare queste prime salite. Primi ostacoli di un percorso che tra oggi e mercoledì potrebbe registrare un paio di accelerate che farebbero bene, ma proprio tanto, alla stagione degli azzurri: toccasana per il morale, dopo la batosta psicologica con il Chelsea a Stamford Bridge, e poi per la classifica, perché permetterebbe soprattutto di staccare e poi di battere per la seconda volta una diretta concorrente per la zona che odora di Champions. E non finisce qui: la trasferta del Friuli, finora puntualmente maledetta, è anche un tabù da sfatare. L’ennesimo dell’era Mazzarri: questa volta, però, oltre alla cabala c’è anche l’utilità. La necessità, verrebbe da dire.
GLI STIMOLI – C’è il bianco e il nero, in questo lungometraggio di quattro giorni. Lungo e anche pericoloso, però comunque stuzzicante e stimolante. E lenitivo, sì, senza dubbi di sorta: non c’è cosa migliore che tuffarsi a capofitto in una nuova impresa, per smaltire e dimenticare la delusione di un’altra andata in archivio nella maniera più inaspettata possibile. Non c’è cosa più bella di inseguire una finale e dunque un trofeo: non è mai arrivato così in fondo, il Napoli di De Laurentiis, e poi, come la memoria storica dipinta d’azzurro insegna, sono due anni che i giocatori e Mazzarri individuano nella Coppa Italia una manifestazione importante da curare nei minimi particolari.
IL POPOLO – Non è un caso, allora, se mercoledì il San Paolo sarà stracolmo: un pieno di entusiasmo e passione, la consueta onda umana che proverà a sospingere e ad alimentare la riscossa e la rimonta contro il Siena. Finora i calcoli dicono cinquantatremila spettatori, ma c’è ancora tempo per partecipare alla missione ribaltone. Il Siena parte in vantaggio dopo il due a uno dell’andata, certo, ma è decisamente a portata di Napoli: per continuare il viaggio verso Roma servirà la notte delle grandi occasioni.
L’EUROPA – Prima di tutto, però, Udine e l’Udinese. Il campionato e un’altra scalata che fino a poche settimane fa sembrava quasi impossibile: l’obiettivo dichiarato, sebbene mai in maniera urlata, è conquistare il secondo pass consecutivo per la Champions. Per l’Olimpo del calcio europeo, una dimensione che Napoli e il Napoli hanno assaporato con gusto tale da non poterne più fare a meno. Anche in questa occasione, tra l’altro, è partita la carovana degli irriducibili: duecento tifosi pronti a sistemarsi sugli spalti del Friuli, magari dopo aver seguito la squadra in Inghilterra appena pochi giorni fa. Non esistono più dubbi a riguardo: questo amore non conosce confini e non si concede pause. E allora, ci siamo. È pronto il primo atto del lungo film in bianco e nero: ciak, si gira da oggi. Regia d’autore, si spera.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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