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In Spagna si teme il saccheggio. Mezza Europa (tra cui il Napoli) sugli emergenti della Liga

Strano ma vero, nonostante il volatone finale tra Atletico, Barca e Real ed i lusinghieri risultati internazionali in Champions ed in Europa League che vedono ben quattro compagini iberiche in corsa per i due trofei la Liga spagnola pare non viva un momento particolarmente felice.

Già nei giorni scorsi si era sottolineato come la Ligue1 francese abbia superato, complice l’altissimo numero di calciatori africani tesserati, il massimo torneo spagnolo in fatto di giocatori convocati nelle rispettive nazionali, ma il portale “Fichajes” ha lanciato oggi un allarme ancora maggiore inerente l’ assalto apportato da alcuni grandi club europei ad alcuni dei protagonisti del campionato.

Nel corso della stagione si è più volte parlato dei rimpianti neanche troppo velati dell’ambiente Real dopo l’operazione cash che ha visto le merengues cedere al Napoli Albiol, Callejon ed Higuain per finanziare parte dell’affare Bale. Probabilmente le prestazioni “monstre” del gallese culminate nel gol “bionico” al Barcellona nella finale di Coppa del Re hanno soffocato le braci della nostalgia, ma durante quest’annata si è più volte evinto dai “mormorii virtuali” dell’afición madrileña che El Pipita fosse più amato di un Benzema preferitogli solo per volontà presidenziale e che il Callejon tanto prezioso nell’ultima annata mourinhana non andasse ceduto così a cuor leggero.

Casa blanca a parte l’estate scorsa si è poi letteralmente pianto a Siviglia, dove i blancos hanno ceduto i gioielli Navas e Negredo al City resistendo alla reazione feroce della piazza, mentre a Valencia ed a Madrid sono finiti i milioni “Real” del Tottenham e quelli russi del Monaco per portar via gli idolatrati bomber Soldado e Falcao. Eppure anche in questi casi si è riusciti, Atletico in primis, a restare competitivi a livelli consoni alle ambizioni delle piazze al punto che queste tre compagini risultano ancora in corsa per gli obiettivi stagionali così come accaduto anche all’Athletic Bilbao reduce dal divorzio, in questo caso consensuale, con lo juventino Llorente.

I primi rumors di mercato danno però per incombente un nuovo saccheggio estivo che potrebbe riguardare Griezmann, Camacho, Kiko Casilla e Vela (Real Sociedad), Morata (Real Madrid), Koke, Suarez e Diego Costa (Atletico Madrid), Rakitic, Moreno e Fazio (Siviglia); insomma buona parte degli emergenti messisi in mostra in questa stagione. E il Napoli, complice la felice esperienza con gli spagnoli giunti la scorsa estate alla corte di Benitez, sembra essere anche quest’anno accreditato per partecipare a questa pesca nel generoso mare della nazione campione di tutto.

L’Atletico dei miracoli è il primo stand su cui si posano gli avidi occhi degli uomini di mercato internazionali grazie all’opera di Simeone che ha trasformato un nugolo di pedalatori in candidi cigni. Tra essi figura Mario Suarez, tra i candidati ad innervare quel centrocampo su cui la società azzurra intende intervenire con ancor più forza dopo che le rogne giuridiche del Barca hanno allontanato Mascherano dai sogni di Benitez.

In un altro settore bisognoso di aggiustamenti, il parco esterni di difesa, il tecnico spagnolo ha visto scendere le quotazioni di un altro suo pupillo, quell’Arbeloa comunque ancora “monitorato” attentamente su Twitter da decine di giornalisti napoletani, ma i radar azzurri si sono spostati su Valencia e Siviglia dove si sono quest’anno consacrati tra i nuovi talenti del calcio iberico Juan Bernat e Alberto Moreno. Il primo è considerato in terra valenciana un potenziale erede di Jordi Alba, sbocciato anch’egli nella stessa cantera locale, ma il direttore sportivo Rufete ne ha smentito una cessione immediata mirando a trattenerlo per vederne crescere il valore nei prossimi anni (il Valencia è del resto in cerca di investitori per rinverdire le sue glorie sbadite).  Più probabile che il Siviglia lasci partire il craque Alberto Moreno,  ma i recenti appetiti di Liverpool e Chelsea hanno reso complicata anche questa pista che pure a gennaio vedeva il Napoli ben accreditato.

L’amore tra Napoli e i calciatori spagnoli è sbocciato nella scorsa estate dopo 87 anni in cui l’unico iberico a vestire la maglia azzurra era stato il poco fortunato Victor Ruiz; sarà l’estate a chiarire se i timori degli spagnoli si riveleranno fondati e se don Rafa celebrerà nuovi matrimoni con la città che è la più spagnola d’Italia per la storia ancor prima che per il calcio.

 

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