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In questa stagione pur giocando poco il Matador ha segnato di più

«Difficilmente potrà ripetersi, specie quest’anno che non avrà chi gli rifornisce assist a ripetizione, il Pocho Lavezzi», dicevano in tanti l’estate scorsa. Cavani aveva toccato quota trentatré con la maglia del Napoli per due campionati di fila. Si era già confermato un volta, dimostrando di possedere nel suo dna un fiuto del gol da vero fuoriclasse. «E’ vero, ma sempre con Lavezzi al fianco che spaccava in due le difese avversarie» , aggiungevano molti addetti ai lavori.
Ma il Matador in questo avvio di stagione, saltando peraltro due partite di campionato, ha già realizzato sette gol in campionato. E la media-gol supera addirittura quella dei due anni precedenti. Anche senza Lavezzi, quindi, Cavani si sta rivelando un cecchino implacabile. Anche senza i guuzzi del Pocho è riuscito a mettere insieme un bottino già invidiabile. E non vorrà certo fermarsi qui. Anzi l’attaccante di Salto insegue due obiettivi: uno segreto, che non si può rivelare; il secondo, invece, è piuttosto dichiarato.

PRIMO OBIETTIVO – Con la rete realizzata al Torino, il Matador si è portato a quota settantacinque gol complessivi, tra campionato e coppe, realizzati con la maglia del Napoli. Ha già scavalcato Vinicio e Canè nella speciale classifica dei bomber della storia azzurra. Erano fermi a quota settanta. Ora ha puntato Savoldi che è a settantasette ma potrebbe scavalcare anche Careca fermo a novantasei ed Altafini a novantasette. L’obiettivo nascosto dell’uruguagio, infatti, sarebbe quello di ripetere lo stesso bottino delle stagioni precedenti (due volte 33) e superare così quota 100 bersagli in soli tre anni di Napoli. In testa, ovviamente, c’è Diego Armando Maradona con 115 centri, realizzati peraltro in un periodo più ampio. Eppure i gol del nino de oro valsero due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia, una supercoppa Italiana. Quanto varranno, invece, quelli di Edinson Cavani? Intanto nella prima stagione hanno contribuito a riportare il Napoli in Champions. Nella seconda, a far bella figura in ambito europeo e a vincere la Coppa Italia. Nella terza, ancora non si può dire. Il cammino è lungo e tutto può ancora accadere. Ma la fame di gol del Matador sembra aumentare di giorno in giorno. Ormai il bomber che De Laurentiis ha provveduto a blindare fino al 2017 è sotto la lente di ingrandimento dei più grandi club d’Europa, da quelli inglesi a quelli spagnoli. Anche perchè dalla sua, l’attaccante del Napoli ha un dato anagrafico invidiabile, la data di nascita: 14 febbraio 1987.  Cento gol con la maglia del Napoli, quindi. Ne mancano venticinque. E tra campionato, Europa League e Coppa Italia, il Matador vi potrebbe arrivare tranquillamente. E se finora nella manifestazione europea, l’uruguagio ha giocato pochissimo realizzando solo il gol su rigore al Dnipro è probabile che nelle prossime sfide, a cominciare da giovedì, Cavani abbia più spazio e di conseguenza maggiori possibilità di irrobustire il proprio bottino complessivo. Il Napoli, infatti, proverà negli ultimi tre appuntamenti che riserva il girone (due in casa e in in Svezia) ad accedere ai sedicesimi. Poi, si vedrà.

SECONDO OBIETTIVO – Più che lo scudetto, traguardo derivante da tanti fattori, il vero obiettivo inseguito da tutto il Napoli è il piazzamento in Champions League. Ritornare a calcare certi palcoscenici sarebbe tanto per un calciatore consacrato da tutti un campione di razza. Cavani proverà quindi con tutte le forze a spingere il Napoli al secondo posto se proprio non sarà possibile scavalcare la Juventus. Ed ha già lanciato la sfida al suo amico del cuore, Walter Gargano: «Faremo i conti alla fine». Intanto è felice per la seconda gravidanza avviata dalla moglie Maria Soledad. Le ha già dedicato un gol, quello al Torino. Altri ne verranno. Senza peraltro trascurare il piccolo Bautista a cui nelle ore libere si dedica con amore insegnandogli come calciare un pallone con entrambi i piedi. Perché il papà sa far gol in tutte le maniere, seguendo i suggerimenti del nonno nel giardino di casa, in quel di Salto.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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