Lo sport vince tutto. Un po’ come l’amore. Ne è più che mai convinto Diego Occhiuzzi. Dagli allori di Londra, dove lo schermidore ha conquistato due podi (argento nella sciabola individuale e bronzo nella sciabola a squadre), alla lotta contro l’illegalità di una camorra che non viene da lontano, ma dalla sua Napoli.
Com’è nata l’idea di partecipare a questa manifestazione?
«Ho aderito all’invito che mi è stato fatto senza pensarci due volte. Sono felicissimo di essere qui. Senza alcun pensiero né il minimo timore, perché resto convinto del fatto che quando ci si impegna in una battaglia ci si deve anche mettere la faccia».
In fondo c’è un comune denominatore in questa storia: la sfida, che unisce gli sportivi e quanti lottano per affermare la legalità.
«Giusto».
Dopo la sua proposta lanciata al ct della nazionale, Prandelli, per un allenamento qui a Quarto, ha avuto altri contatti?
«Sì. E ho già avuto una risposta affermativa. L’Italia verrà qui per un allenamento. Ed è una grande soddisfazione poterlo annunciare. Voglio ringraziare per questo sia la Figc e direttamente il commissario tecnico Prandelli. Sarà un’altra giornata di festa».
Occhiuzzi, in aree di degrado voi sportivi avete una funzione importante.
«Qui a Quarto ho trovato, oltre a una grande accoglienza, gente bravissima e molto motivata. Sono più che convinto che lo sport vada esportato e praticato soprattutto in zone maggiormente degradate o con particolari problematiche: non a caso io ho scelto di allenare in un centro a Cercola. So che Pino Maddaloni prosegue il suo impegno a Scampia, ed è questo il senso che dobbiamo dare al nostro impegno. Oggi come nel futuro».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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