Ancora una manciata di giorni per cambiare spartito e tornare alla melodia (purtroppo stonata) della sera di San Valentino. Al dove eravamo rimasti di quattro giorni fa, la (dannata) Europa, e dopodomani eccola di nuovo ma con i connotati un po’ stravolti. Al centro della settimana (da giovedì a giovedì cioè), il match di campionato con la Samp. Occasione persa certo, ma da quel punto di vista ci potrebbe essere ancora tanto da dire. Mentre per l’Europa le cose sembrano ormai di un compromesso che non lascia molto adito a fantasie di eroico riscatto.
LA FIRMA – Parliamoci chiaro: si va a Plzen quasi per onor di firma, e comunque per mettere questa firma ben chiara e leggibile. Provando a lasciare un segno, provando a mettere in chiaro che la serataccia degli innamorati al San Paolo è stata di quelle storte, anzi stortissime. Con la voglia vicino ai minimi termini, con tutto a girare per il verso contrario, con nemmeno un episodio favorevole ed i (non eccelsi) cechi a veleggiare con il vento in poppa su di un mare divenuto improvvisamente di velluto (anche se il terreno di gioco era pur sempre quello che era). Insomma, trasferta buona per provare e rodare alcuni giocatori cui difetta la continuità d’impiego, ma molto meno buona per urlare slogan inneggianti a sicuri ribaltoni. Provare a fare quattro gol (o tre) senza subirne (anche se si riuscisse), potrebbe mettere a durissima prova testa e gambe di alcuni azzurri già un po’ affaticati. E questa è una cosa che nessuno si augura. Ma non provarci del tutto pure non sarebbe corretto. E allora?
TENDENZE – Il fine potrebbe giustificare i mezzi in questo modo: ammesso e (ancora) non concesso che si è fuori, bisogna riuscire a guadagnare l’uscita a testa alta e con gli uomini adatti. Non rischiando cioè più di tanto alcuni interpreti che servono come il pane in ottica campionato. Schierare Cavani? Un azzardo. E potrebbe esserlo anche per quelli che hanno tirato la famosa carretta: dagli Hamsik, agli Insigne, ai Behrami, i Campagnaro, Cannavaro e così via. Una lista alquanto lunghetta se si vogliono prendere le dovute precauzioni. Si potrebbe altresì dare spazio a chi ne ha avuto col contagocce, come ad esempio Calaiò, El Kaddouri, Rolando, Grava (Armero non può perché già utilizzato con l’Udinese). Tornando ad una formazione molto prossima a quella che ha già stupito (in negativo) ma che, per questo motivo, avrebbe parecchia voglia e pure possibilità di togliersi qualche pietruzza dagli scarpini. Se poi, per il noto mai dire mai calcistico, arrivasse pure il ribaltone, di certo non ne saremmo dispiaciuti.
PREPARATIVI – Allenamenti quando e dove si può. Visto l’incalzare degli impegni. Ieri a Castel Volturno seduta di scarico e massaggi per chi ha giocato con la Samp, per gli altri esercizi atletici e partitine sei contro sei. Oggi seduta pomeridiana e poi partenza domani per Plzen, da cui si tornerà alla base con un charter subito dopo il match. Cercando di ottimizzare al meglio i tempi, perché poi, dopo soli quattro giorni si andrà ad Udine. Assente giustificato Mazzarri, a casa con la febbre (e perciò nemmeno a Coverciano per la cerimonia delle “panchine”) , il tutto è stato condotto dal secondo Frustalupi e lo staff tecnico. Per il resto, mai negarsi la più piccola speranza, perché bisogna sempre crederci per provarci.
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