La parola alla difesa è in quel vociare che va da destra a sinistra, in un’eco che alimenta la competizione e allieta la sfida: a me la maglia, quella da titolare, perché ora che il gioco si farà duro ognuno proverà a giocarsela. Meglio abbondare: e il Napoli non ha scherzato, concedendosi “doppi” per ogni ruolo e persino qualche copertura tripla, perché il materiale umano c’è (e si vede) e può essere utilizzato a proprio uso e consumo. Il calcio d’agosto serve per capire: però, a sette giorni dal via, le gerarchie si possono intuire ma non sono ancora definite, perché al resto provvederà il campo.
I CENTRALI – Il menage a trois non va più di moda: stavolta si va sul classico, difesa a quattro, secondo il metodo-Benitez, un po’ anglosassone, assai spagnoleggiante, molto anche italico nella sua accezione tradizionale. In passato, servivano sei uomini buoni per ogni evenienza; stavolta ne bastano quattro e però ce ne sono ancora sei e (forse) diventeranno sette. Cannavaro e Britos, i titolarissimi del passato, un destro e un sinistro naturale, sanno entrambi come si fa (avendolo praticato l’uno a Parma e l’altro a Bologna) e Gamberini ha avuto modo per una vita intera di giocarci; poi c’è Fernandez (che si diverte eccome e ci ha persino guadagnato la maglia da titolare in Nazionale); e infine avanza Uvini, rimasto sempre ai margini, tra il San Paolo e Siena, e con premesse brasiliane andate disattese. Albiol è stato il colpo Real, l’autorevole interprete (ambidestro) che sa stare pure al posto di un mancino: ha la stazza, ha sensibilità tecnica e rientra tra gli uomini indicati da Benitez, che l’ha visto crescere al Valencia.
E SETTE – Poi qualcosa accadrà, avendo ormai con Astori avviato il negoziato: era nell’aria da un po’ l’acquisizione di un altro interprete del ruolo, ma adesso che diventeranno sette, qualcosa dovrà per forza cambiare. Il mercato, intanto: Uvini ha la valigia pronta e spera di poterla imbarcare; Fernandez vorrebbe tanto farlo, perché altrove ha ricevuto gratificazioni che in Italia sarà il caso o la differenza – gli sono state negate e che con la “sua” Argentina ha appena riassaporato, riavviando quegli interrogativi inevitabili. E infine Gamberini. Piace al Genoa, ma gli piace Napoli e la Champions: aspetta e intanto spera di capirci qualcosa…
OH CAPITANO – Inutile tergiversare: ma Cannavaro, il capitano, da che parte sta? Una volta si cominciava da lui, ora si avvia la sfida a distanza ravvicinata e si prova a intuire quel che Benitez ha in testa per la sua linea a quattro da oleare in fretta: ma sono congetture, ipotesi, non ancora indicazioni offerte dal prato, dove l’erba comincia ad essere meno verde per un uomo che scelse Napoli e che vorrebbe tenersela, mettendosi in gioco come sempre. Poi bisognerà verificare l’aspetto contrattuale, che prevede scadenza nel 2015: e quando il Napoli e Cannavaro avranno modo di parlarsi, forse sarà anche più chiaro il ruolo (pure simbolico) che verrà riconosciuto alla bandiera. Intanto, la parola alla difesa: per scoprire quali siano i centrali di gravità permanente…
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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