La stampa inglese, di questi tempi, non sempre è tenera con i Blues d’oltremanica e non c’è dubbio che José Mourinho abbia lasciato ottimi ricordi sull’isola britannica, dove gode degli apprezzamenti incondizionati che gli mancano in Spagna e, forse, anche in Italia. Dai suoi tempi il Chelsea ha smesso di lottare concretamente per il primo posto in campionato, e così la critica è diventata piuttosto esigente nell’ultimo periodo. Non è stato fortunato Villas-Boas, che ha trovato il contesto meno tranquillo per esplodere definitivamente nel panorama internazionale: ogni passo falso sembra costargli un punto in meno nelle classifiche di gradimento della critica, dei tifosi e probabilmente anche della società.
The Sun ieri riportava le dichiarazioni del giovane tecnico portoghese, che si è ritrovato a doversi giustificare rispetto all’ipotesi di un ritorno, l’anno prossimo, del suo maestro José sulla panchina del Chelsea. Il celebre quotidiano britannico – qui tradotto nei punti salienti – riporta le parole di Villas-Boas, che ha cercato di minimizzare ogni preoccupazione, pressato da chi sosteneva che sentisse alle sue spalle il fantasma di Mourinho: “Quando l’allenatore numero uno al mondo torna sul mercato, rappresenta un fantasma per qualsiasi panchina della Premier League“, “Se decidesse di tornare nella sua amata Inghilterra, catturerebbe l’interesse del City, dello United, del Liverpool, dell’Arsenal, del Tottenham e del Chelsea“. La sua squadra la mette alla fine André, dato che ci tiene a precisare: “Ma la cosa più importante da dire è che in questo momento non c’è un posto libero in questo club e che il tecnico del Real Madrid attualmente è legato al club migliore al mondo“.
Mentre Villas-Boas cerca di scacciare le ombre di Mourinho e ogni dubbio sulla propria stabilità, un altro iberico del Chelsea è stato, come già di frequente, bersaglio di critiche, e stavolta prestigiose, perché provenienti dall’ex leggenda dell’Arsenal e calciatore della nazionale inglese Ian Wright. In un articolo apparso oggi, The Sun ricorda che Torres, esattamente un anno fa, fu pagato 50 milioni di sterline, e finora ha realizzato solo 5 gol a Londra. Con un facile calcolo, si tratta di 10 milioni a marcatura. Non un grande affare fin qui. Come notato anche nelle nostre analisi post-partita recenti, Fernando non manca certo d’impegno e nemmeno di qualità: corre, dribbla, offre assist. Ma il problema è che Torres è una punta, e non segna. E proprio questo è quanto denuncia Wright su The Sun, sostenendo che la qualità di Torres nella costruzione del gioco sia una scusa insufficiente a mascherare la sterilità sotto porta: “Per 50 milioni di sterline non ti aspetti che uno regali assist, vuoi qualcuno che segni.” “Se lo si osserva, in certi casi non si tratta solo di sprecare qualche occasione — si tratta di sprecare palle-gol che DEVONO essere concretizzate”. Wright critica l’oggettiva povertà di reti dello spagnolo, e la sua tendenza a perdere la calma in zona gol. Poi conclude al veleno: “La questione sta arrivando a un punto in cui è come se chiunque si aspettasse di vederlo far meglio. E non è più divertente, anzi è quasi imbarazzante“.
Insomma, pare che al Chelsea non manchino certo gli oppositori in patria, e i nomi più noti fra i Blues hanno di che guardarsi le spalle. E mentre la sfida fra Napoli e Chelsea per gli ottavi di Champions si avvicina, sembra che entrambe le squadre siano vittime di una probabile crisi e bersaglio di sicure critiche. Ma la sfida sul campo prescinderà da ogni chiacchiera o congettura, e di certo anche da ogni presunta o reale crisi di gioco.
A cura di Lorenzo Licciardi
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