Il gioco delle coppie è ormai (quasi) risolto e lo spettacolo del prossimo week-end s’annuncia pirotecnico e sorprendente: Juventus-Napoli è (per sempre) la madre di tutte le partite e stavolta, con una coppa Italia in più ad ingrossarne il contenuto ed il valore, la strategia dell’attenzione garantisce un pizzico di pepe sin dalla vigilia «prolungata», anestetizzata sul ballottaggio principe Lavezzi o Pandev, il valzer delle punte che va avanti da un mese e passa e che condurrà sin dentro l’Olimpico.
BUNKER – Castelvolturno è un bunker e le casacchine, stavolta, restano negli stanzini, lontano dagli sguardi e persino dalle interpretazioni: ma gli allenamenti hanno pur valore e nelle pieghe d’una partitina (apparentemente) di routine si riesce a scorgere il percorso-guida per tentar di sedurre e stordire Madame attraverso la verve e l’istinto risorto di Goran Pandev, la sua ostinazione e la sua brillantezza fisica, la sua attuale ferocia agonistica e quel desiderio di dare un senso alla propria stagione vissuta all’ombra dei tre tenori. La formazione è un ritornello mandato a memoria, con quale pausa di riflessione che ormai restiste solo a sinistra, nell’eterno dualismo tra Zuniga e Dossena: vince il colombiano, per un’incollatura, grazie soprattutto al suo sprint utile sia per coprire che per ripartire, una elasticità che ha «azzerato» la rimonta del fluidificante-bomber.
LE SCELTE – De Sanctis in porta, ovviamente; in difesa: Campagnaro, Cannavaro che s’è messo a ridimensionare la botta al costato con terapie e sedute personalizzate e Aronica, il guardiano del centro sinistra divenuto insostituibile negli anni; a destra, sulla metà campo, tocca a Maggio; in mezzo, la diga è tutta svizzera ed è quindi sull’asse Inler-Dzemaili; e il mancino diviene Zuniga. Il rientro del matador – 32 reti stagionali, una in meno del suo primato personale dell’anno scorso – occupa la zona centrale dell’attacco e l’insostituibile Hamsik se ne starà tra le linee, magari abbassandosi su Pirlo, chissà, e lasciando a Pandev il compito di starsene più vicino a Cavani. Il quale, attraverso il quotidiano uruguaiano Nuevo Tiempo, ha lanciato un messaggio al Napoli: « Voglio andare alle Olimpiadi. Se non mi danno il permesso, prima viaggio in Italia, pianto un casino e poi riparto ». Solo una battuta scherzosa?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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