Dopo Mourinho, Hiddink ed Ancelotti, il Chelsea del magnate russo Roman Abramovich, si è affidato da questa stagione, alla guida tecnica dell’allenatore portoghese Andrè Villas Boas. Lo «Special Two», così definito perchè considerato l’erede naturale di Mourinho, dopo i successi ottenuti lo scorso anno sulla panchina del Porto, campionato e Europa League, ha provato immediatamente a cambiare l’assetto tattico utilizzato nelle ultime stagioni dal Chelsea.
Fallito subito l’esperimento con il 4-2-3-1, con mediocri risultati ottenuti ad inizio campionato ed in Champions, Villas Boas si è riaffidato al classico 4-3-3, intravedendo sensibili miglioramenti nel gioco e raccogliendo decisivi successi. La larga vittoria sul Valencia in Champions, seguita da quella altrettanto importante in Premiere League sul Manchester City di Mancini, ha fugato in un sol colpo tutte le perplessità sulla panchina dell’allenatore portoghese. In porta gioca l’inamovibile Cech. Il numero uno della Repubblica Ceca difende i pali del Chelsea da ben sette stagioni, e gioca da molti anni con uno speciale caschetto protettivo in gommapiuma sulla testa, a seguito del gravissimo infortunio dell’ottobre 2006 dove in uno scontro di gioco riportò la frattura del cranio. Nella linea difensiva a quattro, a destra si alternano il serbo Ivanovic, fortissimo nel gioco aereo, e il nazionale portoghese Bosingwa. Ma è proprio quest’ultimo, connazionale di Villas Boas, che viene preferito nelle ultime gare dall’allenatore del Chelsea. Come centrali difensivi non sembrano esserci valide alternative all’utilizzo del brasiliano David Luiz, e del capitano Terry, da dieci anni con il Chelsea. Ad inizio dicembre infatti Villas Boas ha messo fuori rosa l’altro centrale difensivo Alex, insieme all’attaccante francese Anelka. A sinistra infine nessuna concorrenza per il terzino inglese Ashley Cole ex Arsenal. Poco, al momento, lo spazio a disposizione per l’altro difensore portoghese Paulo Ferreira.
Il tecnico Villas Boas ha consegnato di fatto le chiavi del centrocampo alla coppia formata dal brasiliano Ramires e dal portoghese Meireles, giocatori di grande qualità tecniche e con spiccate capacità realizzative. In discussione la leadership di Lampard. Il centrale della nazionale inglese non ha più al momento il posto di titolare garantito, e spesso viene alternato allo spagnolo ventenne Romeu. Il nigeriano Mikel e l’infortunato ghanese Essien, attualmente fuori dalla lista Champions League, integrano la rosa dei centrocampisti del Chelsea. In attacco Villas Boas si è riaffidato alla vena realizzatrice di Drogba, in scadenza di contratto, e fino a pochi giorni fa considerato praticamente un ex del Chelsea. Dopo molteplici deludenti prestazioni è così finito in panchina Fernando Torres. Il tecnico ha voluto chiarire che l’attaccante spagnolo, costato 50 milioni di euro, non è sul mercato.
Villas Boas ha lanciato titolare il giovane attaccante inglese Sturridge, 22 anni, convocato in Nazionale anche da Fabio Capello, e miglior marcatore della stagione nel Chelsea, insieme a Lampard, con otto reti realizzate. Completa il tridente offensivo del Chelsea lo spagnolo Mata acquistato dal Valencia per 27 milioni. Il fantasista della nazionale spagnola possiede grandi doti tecniche, ed è anche un ottimo realizzatore. La giovane promessa belga Lukaku, e l’ivoriano Kalou restano valide ed interessanti alternative al parco attaccanti del Chelsea.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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