Salerno. Poco meno di quattordicimila spettatori, un impatto da brividi pure per gli avversari. E anche se l’effetto-Arechi soddisfa solo parzialmente l’insaziabile patron Claudio Lotito («Una grande risposta del pubblico? Una risposta adeguata alla squadra che abbiamo allestito» dirà nel dopopartita), quelli dell’affluenza per l’esordio in campionato della Salernitana contro il Lecce non sono stati certo numeri da Prima divisione. Ma da serie A. Anzi, neanche nel campionato più importante alcuni stadi hanno fatto registrare tanti spettatori. Il dato di Salerno è il settimo in Italia. Un vero fenomeno da analizzare, del quale anche Lotito tiene conto se a fine partita ha annunciato che prorogherà la campagna abbonamenti, chiusa venerdì a quota 4.400 tessere.
Juventus-Lazio (38.041 spettatori), Milan-Cagliari (30.471), Roma-Verona (24mila), Genoa-Fiorentina (20mila), Catania-Inter (18.821), Bologna-Sampdoria (16.509). Soltanto per queste partite, tutte di serie A, il numero di presenze ha superato quello di Salernitana-Lecce di domenica sera, arrivato a 13.977. Persino Atalanta-Torino (12.745), Chievo-Napoli (12mila), Sassuolo-Livorno (9.929) e Udinese-Parma (9.750), gli altri incontri della massima serie, sono finiti dietro il ritorno dei granata in Lega Pro dopo due anni di purgatorio. Per non parlare di Palermo-Empoli, affluenza record di tutta la serie B: 11.185 presenze per il battesimo al Barbera della squadra di Gattuso, quasi tremila in meno rispetto all’Arechi. Un riscontro che la dice lunga su quale sarebbe la categoria più consona alla Salernitana. E un divario che diventa stellare, se si considerano le altre piazze campane impegnate tra B e Prima divisione. A Nocera Inferiore, per Nocerina-Perugia, gli spettatori erano 3.500; per Benevento-Paganese al Vigorito erano 4.985. In B per la prima in casa dell’Avellino (contro il Novara) diecimila gli spettatori, mentre per Juve Stabia-Spezia a Castellammare erano 2.577.
Nonostante il feeling tra Lotito e i tifosi sia stato finora scandito da polemiche a ripetizione, ad affollare gli spalti dell’Arechi domenica sera c’erano 4.400 abbonati e 9.577 paganti. E pensare che le cifre si riferiscono solo ai settori tribuna e curva Sud (qui i tagliandi erano esauriti già domenica mattina), perché i distinti sono da tempo chiusi, secondo la società per le spese legate all’utilizzo degli steward. Dopo una «prima» così, l’ipotesi riapertura si fa più concreta, anche se occorrerà prima il sold out negli altri settori. «C’era la possibilità di far entrare altri 3.500-4.000 spettatori – dice Lotito, riferendosi all’attuale capienza di diciottomila posti – Quindi prima si esauriscono i settori che sono stati sempre aperti, poi apriremo gli altri». Forse il patron, nella valutazione globale, considera il fatto che si trattava della partita d’esordio, del ritorno in Prima divisione e contro una delle favorite del torneo: difficile che l’Arechi si riempia così anche quando di fronte ci sarà il Pontedera, il 22 settembre. Più possibilista il co-proprietario della Salernitana, Marco Mezzaroma: «La risposta del pubblico è stata importante – dice – Valutiamo la riapertura dei distinti». Intanto riapre la campagna abbonamenti, già quest’anno all’insegna di un calo dei prezzi rispetto alla passata stagione. Per i ritardatari, promette Lotito, sarà detratta anche la quota del primo match.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
