Piove. Meglio, anzi peggio: diluvia. Ma non fa niente, perché a Napoli cade tanta acqua dal cielo quanti gol sta segnando la squadra di Mazzarri. Il numero giusto giusto per far impazzire un’intera città. E così nel giorno di San Gennaro Alessandro Siani ha regalato a Piazza Plebiscito uno spettacolo dedicato alla città davanti a diecimila persone e inevitabilmente coinvolgendo la squadra. Canzoni dei “Neri per Caso” in apertura, poi Kekko dei Modà e poi tanto Napoli, accompagnato dal sindaco, come ciliegina sulla torta di una serata magica. Ci sono capitan Cannavaro, Aronica, Maggio e soprattutto il presidente Aurelio De Laurentiis. Tutti lì, in attesa di essere chiamati sul palco.
Il boato – E alle 22, puntualmente, ecco Siani che chiama sul palco gli eroi del momento. Il boato della gente di Piazza Plebiscito copre quello dei tuoni e la festa è davvero completa. E se nel pomeriggio Cavani aveva pensato bene di intonarla nel pomeriggio davanti alle telecamere di Sky, in serata Siani chiede una performance canora a tutta la piazza: “Cantatemi O’ Surdato innamorato”. E via, musica e parole di Guido Lembo e la sua band. Ovviamente con De Laurentiis coinvolto microfono alla mano. Cantano tutti, saltano tutti. E a quel punto sembra proprio di essere al San Paolo dopo ogni partita. Sì, in questi giorni a Napoli è proprio tutto azzurro. A dispetto della pioggia che cade.
Che show – “Napoli ed il Napoli sono “‘na cosa grande” dice Siani facendo il verso ad una vecchia canzone”. E poi De Laurentiis: “In 100 giorni il sindaco ha restituito dignità a questa città. Sotto il profilo calcistico noi l’abbiamo restituita in questi sette anni della mia gestione. Lo scudetto? Calmi, non siete mai sazi. Diciamo che per adesso con il Milan abbiamo fatto una bella cena e che abbiamo ancora fame. Contro il Chievo dovremo operare qualche cambio perchè gli impegni sono tanti e noi di conseguenza faremo ruotare gli uomini per cercare di mettere in campo sempre la squadra migliore. Spero in un grande Napoli. E’ un peccato che ancora una volta debbo constare come in Lega quest’estate abbiamo pensato soltanto a litigare ed a dividerci una torta molto misera. Abbiamo svenduto i diritti tv e l’immagine del calcio”. La passione di Napoli, però, è molto reale e poco virtuale. Al fianco del presidente c’erano capitan Cannavaro, Totò Aronica e Christian Maggio. La gente li trascina cantando “chi non salta rossonero è”, loro si prestano volentieri. Poi, il difensore palermitano torna a punzecchiare Nesta dopo il corpo a corpo di domenica sera: “Mi sarei voluto chiarire con lui – ha detto -, quando si perde ci sta che uno si innervosisca un po’”.
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta.it
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