Un veneto che sta scoprendo il sud e un napoletano che sta crescendo al nord compattano l’Italietta consegnandole ottimismo e speranza: grazie alla faticosa vittoria di Nicosia si può cominciare la rincorsa verso l’Europeo Under 21. Fedato e Improta, entrati nel secondo tempo, hanno cambiato il senso di una trasferta complicata segnando i gol che servivano ad abbattere il muro di Cipro, dopo quasi settanta minuti di attacchi inefficienti. Decisivi loro, decisiva anche la doppia mossa di Di Biagio che aveva inizialmente rinunciato ai due esterni più creativi e talentuosi preferendo giocarseli nella ripresa: il risultato ha dato ragione all’allenatore.
GRIGIORE – E’ bene che l’Under abbia preso coraggio, scrollandosi di dosso la tensione provocata dalla scoppola incassata dal Belgio. A tre punti si sta molto meglio che a zero. Ma sul piano della qualità e della personalità, come ha ammesso proprio Di Biagio, questa squadra non è ancora pronta a competere con le avversarie più forti. Magari sarà cresciuta dopo gli otto giorni di lavoro che l’accompagneranno alla partita di ritorno con il Belgio, esame fondamentale del 14 ottobre, e con qualche nuovo innesto nell’organico. In questo momento è un palazzo in costruzione a cui devono essere montati i pilastri. E la vittoria contro Cipro, a cui mancavano sei titolari, non può essere sopravvalutata. E’ stata importante, anzi di più, ma non entusiasmante.
LE MOSSE – L’Italia ha faticato per colpa del caldo di Nicosia, intorno ai 32 gradi nel momento del calcio d’inizio, ma anche perché nella sua ricerca di equilibrio era troppo lineare e poco fantasiosa. Il 4-2-3-1 che aveva in mente Di Biagio, con cinque undicesimi di formazione stravolti rispetto a giovedì scorso, si è trasformato nella realtà in un 4-4-2, o addirittura in un 4-2-4, visto che Belotti e Longo facevano tutti e due movimenti da centravanti e i due esterni d’attacco viaggiavano costantemente a ridosso dell’area di rigore cipriota. Inoltre Fossati sulla sinistra ha inciso poco mentre in mezzo la coppia composta da Crisetig, sfoderato per l’occasione, e Baselli non è mai riuscita a imprimere il cambio di marcia. Nel primo tempo non sono bastati un paio di spunti di Battocchio, una piacevole conferma rispetto a Rieti, e un sinistro da lontano di Frascatore, anche lui titolare della fascia sinistra in difesa dopo l’esclusione contro il Belgio. Cipro non usciva quasi mai dalla sua metà campo ma, ben guidata dal regista difensivo Djamas (18 anni), nemmeno rischiava troppo perché il 3-5-2 del ct Makridis non è stato attaccato con profitto sulle corsie esterne, il punto debole strutturale di ogni difesa a tre. Cercando troppo spesso la penetrazione per vie centrali, le idee italiane finivano per ingolfarsi contro la superiorità numerica degli avversari.
LA SVOLTA – Per questo Di Biagio, che forse non aveva azzeccato le scelte di partenza, è stato bravo a leggere la situazione. Oltre a inserire i due protagonisti della giornata, che poi gli hanno fatto vincere la partita, ha tolto uno dei due centrali di centrocampo (Crisetig) arretrando Battocchio sulla linea mediana. Ne ha beneficiato lo stesso Baselli, che improvvisamente è salito di tono. E’ stato guarda caso lui, dopo una delle tante percussioni di Zappacosta sulla destra, a mettere sui piedi di Fedato il pallone dell’1-0, accolto da un boato collettivo nel silenzio di uno stadio quasi vuoto. A quel punto è stato tutto più semplice anche se Cipro, con un contropiede di Englezou, ha costretto Bardi all’unica parata del pomeriggio. Quisquilie. Sempre Fedato, fresco di riabilitazione dal codice etico, ha mandato in porta con una precisa verticalizzazione Longo (il portiere Mytidis ha fermato tutto). Poi, siccome gli mancava un assist per soddisfare la gloria personale, in pieno recupero si è buttato in mezzo all’area con il suo passo agile e imprevedibile, ha attirato l’attenzione della difesa cipriota e ha scaricato su Improta che già prendeva la mira. Piatto di sinistro, incertezza di Mytidis e vittoria al sicuro. Ci voleva: per pensare alla rivincita con il Belgio ora rimane più di un mese.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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