Tiene ancora banco la questione delle piscine costruite con la ex legge 219, quello che avrebbero dovuto essere messe in gara. La novità è stato l’intervento dell’assessore allo sport Tommasielli che ha ribadito il suo intento: rientrare alla scadenza del 15 dicembre (data stabilita di comune accordo tra l’assessore e il Coni) in possesso degli impianti, attualmente gestiti da società sportive e circoli nautici, “liberi da cose e persone”, per poi affidarne la gestione alle partecipate comunali. Ovvero: chiudere gli impianti, sottraendoli agli attuali gestori, per affidare tutto alla Napoli Servizi. Tutto nasce dalla bocciatura della Commissione sport della delibera consiliare riguardante la posta in gara degli impianti perché “tecnicamente errata” e priva di schede “rispettose” dello stato dei luoghi delle sette piscine.
Il Coni, accusato di non aver voluto concedere la proroga richiesta, ha risposto affermando che «gli impianti per dieci anni furono abbandonati e inutilizzati per mancanza di risorse» e che «nel 1966 solo grazie alla convenzione Coni e Comune gli impianti furono affidati alle federazioni e società affiliate». Il documento del Coni continua ricordando che proprio l’attuale amministrazione con lettera del luglio del 2011 chiedeva di proseguire la collaborazione. Le gare si sarebbero dovuto fare entro luglio, poi lo slittamento a settembre di quest’anno. Evidenziano in un comunicato dal Foro Italico: «In luglio ci è stato chiesto un ulteriore slittamento che fu concordato nel 15 dicembre e a regolare in questa data eventuali pendenze economiche».
Poi vi è stata la bocciatura della Commissione sport e, dice il Coni, «abbiamo appreso della bocciatura pochi giorni fa. Nel ribadire il rispetto dell’ultimo termine stabilito, comunque nulla ostava a che, nelle ulteriori more delle procedure pubbliche, il Comune e le Federazioni trovassero direttamente un accordo per proseguire il servizio». In pratica il Coni consegna gli impianti al Comune che in attesa di bandire ed espletare le gare concede agli attuali gestori una proroga per continuare le attività sportive e sociali. Invece la proroga il Comune la vuole dal Coni che non può più gestire impianti dati in affidamento. Conclude il comunicato: «Questa soluzione è stata suggerita dopo circa tre anni di continue sollecitazioni ad espletare gare pubbliche nell’interesse dei cittadini e degli sportivi». E infine: «Il Coni sarà disponibile come sempre ad una proficua collaborazione, anche a tutela del patrimonio sportivo che rappresenta un vanto della città di Napoli e spesso dell’intero Paese».
Continua il braccio di ferro verbale tra le istituzioni e la data del 15 dicembre è ormai alle porte. Ad inizio settimana si incontreranno le società e i circoli interessati alla vicenda: qualcuno ha paventato che se non vi fossero delle reali rassicurazioni di poter continuare le attività si potrebbe giungere al licenziamento dei dipendenti, ma anche al ritiro delle squadre dai campionati e dalle manifestazioni nazionali ed internazionali.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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