Stadi, croce e delizia. Maurizio Beretta ha detto che la mancanza di impianti moderni e confortevoli sta incidendo in maniera decisiva sui bilanci dei club. Ha ragione, il presidente della Lega e per rendersene conto basta dare un’occhiata allo studio che sui venti migliori club europei ogni anno elabora la Deloitte. L’Italia è sistematicamente indietro nei ricavi da stadio e dato che il business delle televisioni è ormai «maturo» (molti dirigenti cominciano a temere che il futuro sarà caratterizzato da qualche sacrificio su questo fronte), l’unica possibilità per incrementare i ricavi può venire soltanto dagli impianti di proprietà. Ma poco si è mosso in questi anni, con una legge che è parsa sempre vicina al traguardo per finire, poi, nell’inceneritore della conclusione anticipata della legislatura. Il futuro resta molto incerto. Ma se anche questo provvedimento riuscisse a vedere la luce, resterebbe aperta la questione sollevata ieri da De Laurentiis, il rapporto con i tifosi, soprattutto con le frange più calde perché, poi, la questione è la gestione dell’impianto.
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