La terza sconfitta esterna consecutiva, stavolta con la Reggina, non solo allontana forse definitivamente il sogno playoff, ma avvicina la zona playout. E la Juve Stabia ne è consapevole, anche perché la vittoria manca ormai da due mesi. La società, infatti, decide che «al fine di preparare al meglio la prossima gara di campionato contro il Modena, la squadra andrà in ritiro anticipato a partire da martedì 26 marzo e inoltre, con decorrenza immediata, viene indetto il silenzio stampa». A Reggio Calabria la squadra di Braglia cede l’intera posta in palio ad una squadra che sfrutta tutti gli episodi, compresi quelli arbitrali. In vantaggio con un gol rocambolesco di Mezavilla, la Juve Stabia subisce il pari di Di Michele (in sospetto fuorigioco) e prima dell’intervallo invoca un rigore per fallo ai danni di Verdi. Nel secondo tempo arriva anche il vantaggio di Comi su una dormita difensiva e nel finale viene negato il pari a Cellini per un fallo precedente di Jidayi.
A pesare sicuramente sono state le tante assenze: fuori per squalifica Figliomeni e Murolo, oltre agli infortunati Bruno, Gorzegno e Mbakogu, all’ultimo momento si è dovuto rinunciare anche all’influenzato Caserta. Eppure all’inizio il 4-3-3 di Braglia non sembra risentire dell’emergenza: l’approccio è quello giusto, al punto che già al 4’ Baiocco deve alzare in angolo una conclusione di Acosty servito da Dicuonzo. La Juve Stabia colleziona calci d’angolo in serie, e al 12’ trova il gol proprio sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina: Improta calcia verso la porta, ma la deviazione vincente è di Mezavilla, che in precedenza era caduto a terra dopo un contrasto con un avversario. La Reggina avanza subito il baricentro e al 18’ impegna Nocchi su un calcio di punizione dal limite calciato da Barillà. I ragazzi di Braglia provano a giocare palla a terra e dopo la mezz’ora vanno nuovamente alla conclusione con Acosty che calcia debolmente fra le braccia di Baiocco. A trovare il gol è però la Reggina, che va a segno al 39’: Rizzato crossa dalla sinistra, Antonazzo riesce a fare da sponda al limite dell’area e a servire Di Michele, che in sospetta posizione di fuorigioco fulmina Nocchi. La prima frazione si conclude con un altro episodio dubbio: Verdi va giù in area ed invoca il rigore, ma Giancola lascia correre.
Nella ripresa Braglia manda subito in campo Jidayi e Agyei per Mezavilla e Improta, ma dopo un quarto d’ora in cui non accade nulla la Reggina trova il secondo gol: su angolo calciato da Barillà, Comi è libero di saltare e con un colpo di testa manda la sfera alle spalle di Nocchi. Braglia manda subito in campo Cellini per Zito, Pillon si copre sfruttando tutti i cambi e riesce a contenere una Juve Stabia che attacca confusamente. La gara si riaccende soltanto nei minuti finali. Al 40’ Agyei verticalizza per Jidayi che calcia sull’esterno della rete, un minuto dopo Cellini segna sfruttando l’errata uscita di Baiocco ma quando il gioco è fermo, con l’arbitro che ravvisa un fallo di Jidayi all’interno dell’area. In pieno recupero la Reggina fallisce il tris in contropiede con Gerardi ma porta a casa la seconda vittoria consecutiva della gestione Pillon. Per la Juve Stabia lo spettro della crisi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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