L’Italia va in finale e sui giornali esplode la rabbia, sotto forma di titoli caciaroni.
Libero e Il Giornale fanno a gara ad affondare la Germania, lo spread e il grande culo della Merkel. Libero sbatte in prima pagina un sonoro “Vaffanmerkel. E ora saprà Monti imitare gli azzurri con la Cancelliera?”, praticamente uno schiaffo in pieno viso alla teutonica Angela. E, dopo averle piazzato il ceffone sulla gota rubizza, il quotidiano passa, a pagina due a darle “Due calci nel culone”, pure quello teutonico, nel titolo all’articolo di Tommaso Lorenzini.
Va giù ancora più duro Il Giornale, che titola “Ciao ciao culona” e, non pago, attribuisce a Balotelli il merito di essere riuscito laddove il Mario Monti vampiro “de’ noartri” non ha ancora potuto: “Un Supermario ci vendica: non è Monti ma Balotelli, che con una doppietta punisce la Germania e ci manda in finale”. E continua, accompagnando Angelona fuori dall’euro: “Cara Merkel, dall’Euro esci tu”. Ma non si ferma neppure qui, il quotidiano di Paolo Berlusconi, quando dice che “Per battere lo spread non serve il rigore. Bastano i gol”.
Insomma, una partita di pallone diventa occasione di rivalsa su tutto. Siamo martoriati dalle tasse, dall’austerity, dal decollo vertiginoso e continuo dello spread? Ci aiuta il calcio. Quello stesso calcio che, si è sempre detto, non deve essere questo, che è solo un gioco, che non può essere paragonato alla vita, che la vita vera è tutta un’altra cosa e poveretti quelli che nel calcio trovano una valvola di sfogo. Ecco, da oggi, scopriamo che non è più così, che si diventa caciaroni, attraverso il calcio, cafoni, insopportabilmente nazionalisti, anche quando di nazionalista sembriamo non avere quasi più niente. E che, soprattutto, attraverso il calcio ci si sfoga, mandando al diavolo l’oppressore, la Germania delle banche e del rigore imposto, quasi come quello che al novantunesimo ha fatto tremare tutta Italia e fatto uscire Buffon livido di rabbia dal campo di gioco.
“Ciao Germania, vinciamo pure col rigore. Con il gol di Balotelli ce la facciamo contro tutto: il debito, le tasse, Merkel e Monti”: è sempre Il Giornale che parla. Insomma, quello che fino a ieri era un nero da abbattere e da non considerare neppure italiano, oggi viene beatificato come un Salvatore. Perché la verità è che Balotelli ha liberato tutti i nostri incubi, liberando noi. “E i tedeschi non imparano mai”, dice il quotidiano berlusconiano. E noi? Quando impareremo, noi?
Libero e Il Giornale fanno a gara ad affondare la Germania, lo spread e il grande culo della Merkel. Libero sbatte in prima pagina un sonoro “Vaffanmerkel. E ora saprà Monti imitare gli azzurri con la Cancelliera?”, praticamente uno schiaffo in pieno viso alla teutonica Angela. E, dopo averle piazzato il ceffone sulla gota rubizza, il quotidiano passa, a pagina due a darle “Due calci nel culone”, pure quello teutonico, nel titolo all’articolo di Tommaso Lorenzini.
Va giù ancora più duro Il Giornale, che titola “Ciao ciao culona” e, non pago, attribuisce a Balotelli il merito di essere riuscito laddove il Mario Monti vampiro “de’ noartri” non ha ancora potuto: “Un Supermario ci vendica: non è Monti ma Balotelli, che con una doppietta punisce la Germania e ci manda in finale”. E continua, accompagnando Angelona fuori dall’euro: “Cara Merkel, dall’Euro esci tu”. Ma non si ferma neppure qui, il quotidiano di Paolo Berlusconi, quando dice che “Per battere lo spread non serve il rigore. Bastano i gol”.
Insomma, una partita di pallone diventa occasione di rivalsa su tutto. Siamo martoriati dalle tasse, dall’austerity, dal decollo vertiginoso e continuo dello spread? Ci aiuta il calcio. Quello stesso calcio che, si è sempre detto, non deve essere questo, che è solo un gioco, che non può essere paragonato alla vita, che la vita vera è tutta un’altra cosa e poveretti quelli che nel calcio trovano una valvola di sfogo. Ecco, da oggi, scopriamo che non è più così, che si diventa caciaroni, attraverso il calcio, cafoni, insopportabilmente nazionalisti, anche quando di nazionalista sembriamo non avere quasi più niente. E che, soprattutto, attraverso il calcio ci si sfoga, mandando al diavolo l’oppressore, la Germania delle banche e del rigore imposto, quasi come quello che al novantunesimo ha fatto tremare tutta Italia e fatto uscire Buffon livido di rabbia dal campo di gioco.
“Ciao Germania, vinciamo pure col rigore. Con il gol di Balotelli ce la facciamo contro tutto: il debito, le tasse, Merkel e Monti”: è sempre Il Giornale che parla. Insomma, quello che fino a ieri era un nero da abbattere e da non considerare neppure italiano, oggi viene beatificato come un Salvatore. Perché la verità è che Balotelli ha liberato tutti i nostri incubi, liberando noi. “E i tedeschi non imparano mai”, dice il quotidiano berlusconiano. E noi? Quando impareremo, noi?
Fonte: Il Napolista.it
La Redazione
M.V.
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