Trentacinque anni, occhi grandi e sorridenti, Rosaria guarda la partita con mamma Maria e i due fratelli più piccoli, Lello e Francesca. Quinto piano di un condominio di Grumo Nevano. Per la famiglia di Rosaria, il Napoli rappresenta soprattutto il ricordo di papà Pasquale, che non c’è più. Tifosissimo, Pasquale ha cresciuto suo figlio Lello a «pane e Napoli». Le due figlie femmine hanno vissuto questo amore di riflesso, fino a quando, ritrovatesi con un solo uomo in casa, il Napoli è diventato il cemento degli affetti di una vita. Lello detesta il fumo nervoso e passivo a cui è costretto dalle tre donne di casa, così loro si rintanano a turno nel corridoio con sigaretta e portacenere, in piedi, come in punizione. «Donne si fa per dire – commenta Enzo, il fidanzato di Rosaria – Sono diventate degli uomini, appresso al Napoli, tra un po’ le iscrivo al circolo di caccia del paese». Un condominio azzurrissimo, come dimostrano le urla dietro le pareti e l’atmosfera che si respira per le scale. Emozioni a raffica, come i gol, che fanno digerire in un baleno salsicce e patate consumate in fretta. Ma è il risultato quello che conta: primi. «Sai papà come sarebbe stato contento!?», esclama Rosaria rivolta alla mamma. Maria occupa il posto che era del marito. Sempre. Ancora una volta, oggi, sono stati tutti insieme davanti alla tv.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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