Ilaria Puglia a Seiano:
“Via Raffaele Bosco, Seiano, frazione di Vico Equense. Dalle finestre, il giardino, il golfo da Torre Annunziata a Nisida, e il Vesuvio. Gianfranco Staiano è un ex cestista cinquantenne. Da giocatore ha raccolto pochi successi perché, dice, si allenava meno di Maradona, ma come dirigente del Gragnano Basket si è tolto diverse soddisfazioni. Per lui il Napoli è «una bellissima malattia». Fu iniziato alla fede azzurra da bambino, dai cugini più grandi, che all’epoca di Sivori e Canè andavano allo stadio con una bara fatta da loro e dipinta con i colori delle strisciate: «Una fede al di là della vita», racconta. Private banker per Banca Mediolanum, Gianfranco guarda la partita con la moglie, Vicky Mormone, e i figli Emiliano e Camilla, entrambi giocatori di basket. Il primo, 18 anni, tifoso sfegatato. Camilla, invece, 13 anni, è tifosa a singhiozzo: alterna il travaglio da partita alla chat selvaggia con gli amici. Con loro anche il fratello minore di Gianfranco, Fabio, single quarantenne e tifosissimo, ma che, a detta del fratello maggiore, «di calcio non capisce niente». Il suo invito è scaramantico, come la minaccia del fratello, sempre la stessa: «Se il Napoli perde è l’ultima volta che vieni». Il primo tempo passa tra Emiliano che trova alibi di ogni tipo al suo idolo, Hamsik, e Camilla che ticchetta al pc. In mezzo, parecchie bestemmie a Domizzi e a Bigon. Nella ripresa, Fabio minaccia di andarsene, Gianfranco gli intima di non muoversi, che arriverà qualche idea. Invece arriva un noioso pareggio. Neanche la partita risolleva dalle proiezioni elettorali. Resta solo il cibo, e l’attesa di venerdì”.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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