Ultima di campionato e tempo di bilanci. Qual è stata la squadra più ostica e imprevedibile contro cui abbiamo giocato? Non ho dubbi: il Napoli. Perché arrivare al 13 maggio ed essere costretti a vivere l’ultima partita in un’atmosfera così surreale è da pazzi masochisti. Il rigore per il Catania ci regala una speranza che naufraga nel nulla. Mio marito continua a dire che non c’è niente da fare e io a ripetergli che c’è ancora più di un tempo. I tifosi, più schizofrenici della squadra, fischiano il Pocho prima ancora che tocchi palla, masochisti anche loro come gli undici che hanno gettato punti alle ortiche. Non lo capirò mai un atteggiamento così. Perché puoi essere sangue, anima e cuore, ma non puoi chiedere maturità alla squadra se sei immaturo prima tu. Per fortuna, alla fine, la tribuna si ribella e inizia ad osannarlo. Finisce che passo tutto il tempo della partita a fremere guardando il campo verde per memorizzarlo per i prossimi tre mesi. Naso in aria e occhi rivolti al cielo cercando un aeroplanino che non verrà.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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