“La partita deve vederla da solo, in simbiosi con la tv: «Devo parlare con i ragazzi», dice. Seduto su una sedia da cui non si alzerà per novanta minuti, pantofole ai piedi e puff bianco davanti. È Carlo Serino, un uomo e pochi riti: Swatch azzurro e slip marcato Napoli. Non esiste nient’altro, neppure Gloriana Nicotera, sua compagna da undici anni. Una «martire». Gloriana passa il primo tempo al tavolo da stiro, perché, a detta del suo «aguzzino», porta bene. Non le è concesso parlare. «Do not disturb», recita il labiale del compagno. Alla ripresa, Gloriana può stendersi sul divano, purché resti assolutamente immobile per non variare il quadro astrale generale. Può solo versare a Carlo due bicchieri di Nocillo. È un momento sacro, scaramantico, un’iniezione di fiducia alla squadra: il «Nocillo power», lo chiamano. Il secondo tempo è pieno di saluti pittoreschi, da parte di Carlo, a parenti e amici di Zuniga e Maggio. Ai cambi esclama sbuffando: «scart’frusci e pigl’primmera». Poi Marek. Il pouf vola, le pantofole pure. Gloriana sorride. Il Nocillo ha funzionato. Riceverà la buonanotte da un Carlo felice, stasera. La forza dell’amore. E del Napoli che vince”.
Ilaria Puglia per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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