Pecorino con miele, capocollo, provola, salsicce, friarielli e vino rosso spagnolo. A casa Biondi, l’inizio della partita si aspetta così. Piazza Leonardo, sesto piano con vista mozzafiato su Napoli. Una grande casa dall’aspetto moderno, in cui il divano nero risalta sul bianco delle pareti. Marina e Giuseppe, avvocati penalisti, che di solito vestono i panni di pacati professionisti, si trasformano in agguerriti tifosi azzurri. Mentre i due figli, Giorgia e Giovanni, si divertono a travestirsi per Halloween, loro aspettano fremendo l’inizio della partita. Al fischio dell’arbitro, Marina scatta per prendere il suo posto sul divano. Guarda Giuseppe e gli chiede un pronostico: «Questa è la classica partitachefinisce1-0», dice lui. Dopo poco segna l’Atalanta: «Non finisce 1-0», rettifica Giuseppe, mentre fuma nervoso. Marina incita il marito a urlare, «che porta bene». La nebbia, intanto, avvolge la città. Dopo 45 minuti di gioco Giuseppe si scioglie e inizia a inveire contro l’autore del gol, Carmona: i toni accesi contrastano con l’aplomb da professionista. Poco dopo la ripresa si affaccia alla finestra e osserva la direzione che prende il fumo: «È cambiato il vento», dice, sperando che in campo succeda qualcosa. Invece cambia solo la classifica: perdiamo, e l’Inter ci supera. Si affoga la delusione nel vino spagnolo. Olè.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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