Lady calcio metterà piede (o meglio, una scarpa col tacco dieci, c’è da giurarci) per la prima volta sul campo del San Paolo verso le 17 del pomeriggio di domani. «Ma non è che non sia mai stata lì… È la prima diretta, ma da tifosa ci sono già venuta. Non proprio l’altro giorno, però: sono passati almeno 20 anni. C’era il Milan e non c’era più Maradona. Non ricordo come andò a finire». Ilaria D’Amico, statuaria giornalista e conduttrice televisiva, è la regina di Sky Sport. E non solo. È toccato sempre a lei guidare gli speciali elettorali della tv satellitare di Murdoch.
Napoli-Juventus è la sfida decisiva per lo scudetto?
«Lo ammetto, vorrei tanto che fosse ”la” partita che alla fine designasse la vincitrice del campionato. Ma non sarà così: si affrontano le due squadre più forti, quelle che hanno mostrato di avere gli organici più attrezzati. Ma tutta la stagione è stata un’altalena: si va avanti, poi si scivola, poi si allunga e ancora si riperde terreno. E sarà così fino a maggio».
A chi la palma del più ostico, a Mazzarri o a Conte?
«Due orsi, ma nella maniera più simpatica del termine. Due persone che non sono per nulla noiose. Anzi, al contrario, garantiscono sempre qualche spunto su cui poi poter discutere».
Con chi andrebbe a prendere un caffé?
«Ma con tutti e due. Anche se poi con Mazzarri starei molto più attenta a tutto quello che dico: il tecnico del Napoli ha la capacità di essere attaccato alle virgole, è sempre desideroso di precisare ogni cosa».
Ilaria, lei domani sarà neutrale. È vero che è laziale?
«Il primo consiglio di Gianfranco De Laurentiis fu di non dire mai per quale squadra facessi il tifo, tanto ci sarà sempre qualcuno che non te lo vorrà perdonare. Così non l’ho mai detto ed è diventato una specie di fioretto. Solo che un mio ex fidanzato era tifosissimo della Lazio e io mi ritrovo sempre a dover dire che non è vero».
Chi sarà decisivo nel big match?
«Sono due orchestre meravigliose. Anche lo stesso Cavani da solo non riesce a risolvere le gare, perché ha bisogno di un meccanismo intorno a cui poi ritrovarsi. Su questo Mazzarri ha ragione perfettamente: è il gioco che fa la differenza».
Ha condotto «Lo Spoglio». Dei protagonisti in campo domani, chi ha le caratteristiche per poter studiare da politico?
«Beh, facile. Buffon è senza dubbio uno che può tranquillamente seguire anche questa carriera».
Napoli-Juve è anche la sfida di due presidenti agli antipodi.
«È verissimo, da una parte Andrea Agnelli che è l’incarnazione del sabaudo perfetto nel suo modo di presentarsi. Aurelio De Laurentiis, invece, ha nella esuberanza, nella capacità di trarre vantaggio da ogni situazione, la sua caratteristica principale».
Maradona è tornato a Napoli e la città si è paralizzata. Lo immaginava?
«I napoletani hanno una passione travolgente, non dimenticano mai chi ha dato il cuore e l’anima per loro. E mi sarei stupita se non l’avessero accolto così».
Cosa si augura per domani?
«Che nel post-gara non ci sia nessuno, né Conte né Mazzarri che debba recriminare per una decisione arbitrale».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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