Intervenuto a “Il tempo che fa” su RaiDue il virologo Roberto Burioni ha spiegato come potrebbe essere accelerata la procedura per sperimentare il vaccino anti-coronavirus.
“Il vaccino cerotto si basa sulla proteina ‘spike’. Noi abbiamo conosciuto l’esistenza e la sequenza genetica di questa proteina il 10 gennaio. La scienza sta andando ad una velocità che non ha mai conosciuto prima.
Ad oggi per capire se un vaccino funziona si prendono 4mila persone, 2mila si vaccinano e 2mila no: poi si seguono nel tempo per vedere se tra i non vaccinati c’è maggiore incidenza della malattia. Questo richiede molto tempo, ora però si parla di sperimentare i vaccini sui volontari.
Si prendono delle persone giovani, persone che non dovrebbero soffrire grande danno dall’infezione, si vaccinano e poi si prova a infettarle.
Se questo tipo di sperimentazione venisse accettata sul piano etico si potrebbero ridurre i tempi per avere un vaccino da un anno a pochi mesi”.
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