Ieri sera il Napoli ha sconfitto la Juventus ai calci di rigore ed ha così vinto la sesta Coppa Italia della sua storia fatta di pochi trofei. Tutto il popolo napoletano, contro tutte le norme sul distanziamento sociale anti Covid, è uscito per strada a festeggiare, urlare, cantare e a gridare a squarciagola l’amore per la propria squadra del cuore. Dopo il lockdown e le mancate vittorie (vedi lo Scudetto di due anni fa), c’era troppa voglia di festeggiare la vittoria contro la Juve dei ‘traditori’ Sarri e Higuain, c’era troppa voglia di condividere la propria gioia, la propria follia per il Napoli. Tra le migliaia di persone uscite in strada, c’era anche Ciro Amato, di 22 anni ed esattamente di Secondigliano.
Ciro, come tanti ragazzi, è stato costretto ad emigrare e lasciare la sua terra per trovare un lavoro, per trovare il proprio posto nel mondo. Ciro è rimbalzato agli occhi della cronaca perché in un video diventato virale canta ‘O’ surdat nnamurat’ mentre abbraccia Maksimovic.
La redazione di IamNaples è riuscita ad intervistarlo. Ecco le sue parole, da cui si percepisce subito un’emozione ancora presente, ai nostri microfoni:
Ci puoi dire com’è stata per te questa notte fatta di festeggiamenti dopo la vittoria del Napoli nella finale di Coppa Italia?
”Appena Milik ha segnato è iniziata la festa. Io e i miei amici siamo andati a Mergellina e poi, tra traffico e urla che invadevano la città, a Piazza Garibaldi per aspettare la squadra che ritornasse da Roma. Dopo un po’ che eravamo giunti alla Stazione Centrale, abbiamo saputo che il treno si fermava ad Afragola e siamo andati subito lì”.
E ad Afragola era presente già una grossa moltitudine di persone? Una volta lì che è successo?
”Credo duemila persone erano presenti ad Afragola. All’improvviso, la squadra si è affacciata sulle scale di un binario, credo, e ha cominciato a cantare con noi e da lì è iniziata la festa vera. Poi i calciatori sono usciti con i taxi dal cancello e molti di loro erano disponibili a cantare e saltare con noi: Fabian Ruiz, che ha saltato ”Chi non salta Juventino è!’, Mertens, lì non puoi immagine l’apoteosi che è successa (ride ndr) e poi è arrivato Maksimovic”.
A proposito di Maksimovic, sta facendo il giro del web il video che trae te e il difensore azzurro cantare abbracciati. Ci puoi dire com’è andata?
”Aveva il finestrino mezzo abbassato e ho corso subito verso di lui, non so come ho fatto ad evitare le forze dell’ordine, e lui, e non noi, ha iniziato a cantare ‘O’ surdat nnamurat’ ed è stata una gioia immensa. Abbiamo urlato e cantato insieme, poi gli ho chiesto di darmi la maglietta e lui si è abbassato per regalarmela. Sono tornato da poco da Londra, dove lavoravo come aiuto cuoco e sabato mi trasferisco a Nizza sempre per lavorare in un ristorante. Sono stato fortunatissimo, menomale che sono tornato a Napoli giusto in tempo per vivere questa gioia immensa”.
DI WILLIAM SCUOTTO
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