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Il terzo posto vale la Champions. Napoli e Lazio in pole

L’ultima giornata di campionato ha espresso un verdetto. Di quelli non incontestabili. Ma difficilmente smentibili. I primi due posti sono assegnati a Milan e Juventus, che andranno in Champions League senza bisogno del turno preliminare. Gran risultato soprattutto per la squadra di Conte, che salvo tracolli potrà festeggiare il ritorno nella massima competizione europea, che manca dal 2009-2010. Resta in palio l’ultimo posto, quello che si ottiene dopo il terzo posto in campionato e il superamento del preliminare. Ricordiamo infatti che l’Italia, in base al coefficiente Uefa, dalla prossima stagione perderà una squadra. A 10 giornate dalla fine, in corsa ci sono Lazio, Napoli, Udinese, Roma e Inter. Vediamo come affrontano la volata, analizzando cinque voci: 1. Condizione generale; 2. Cosa va; 3. Cosa non va; 4. Gli uomini chiave; 5. Il calendario (in maiuscolo le partite in casa).

LAZIO (48 punti) — 1. In miglioramento, a dispetto delle due sconfitte post-derby. Reja ha affrontato un periodo in cui prima di fare la formazione doveva passare da una lista di infortuni lunga come una coda sul Grande Raccordo Anulare. Ora ha ritrovato uomini importanti come Mauri, Brocchi e Rocchi. Anche Konko e Radu sono ormai pronti. 2. La classifica è incoraggiante e coi migliori a disposizione si può pensare di inanellare un buon filotto di partite. 3. La mancanza di continuità. Manca un secondo attaccante da doppia cifra oltre a Klose. Cissé, ceduto a gennaio, di fatto non è stato rimpiazzato. 4. I centrocampisti di qualità, Hernanes e Mauri. Dal loro rendimento dipende molto del finale di stagione. Sono gli uomini in grado di far salire di tono la manovra di Reja e di segnare le reti necessarie a sostenere Klose. 5. Di media difficoltà: CAGLIARI; Parma, NAPOLI, Juventus, Novara, LECCE, Udinese, SIENA, Atalanta, INTER.

NAPOLI (47) — 1. Buona. L’eliminazione in Champions col Chelsea è stata ben metabolizzata con il pari in rimonta di Udine e la qualificazione alla finale di Coppa Italia. La squadra non sembra affatto sulle gambe nonostante la lunga stagione. Merito di Mazzarri e del suo staff. 2. La capacità della squadra di creare occasioni da rete attraverso un’identità ben precisa e diverse soluzioni, che passano sia dagli esterni che dal centro. 3. La squadra è sempre un po’ corta. A parte Pandev, Dzemaili e Dossena, non c’è grande ricambio. Edu Vargas non sembra ancora pronto a incidere. 4. Lavezzi. Il Pocho è rientrato dall’infortunio muscolare in Coppa col Siena ed è l’uomo chiave per esaltare il potenziale offensivo di Mazzarri. 5. In casa è da percorso netto. Fuori tre trasferte complicate: si va a Torino e due volte all’Olimpico: CATANIA, Juventus, Lazio, ATALANTA, Lecce, NOVARA, Roma, PALERMO, Bologna, SIENA

UDINESE (47) — 1. Stazionaria su livelli non altissimi. L’eliminazione in Europa League ha fatto male, anche se col Napoli c’è stata reazione e chissà come sarebbe finita senza la discutibile espulsione di Fabbrini. 2. Intorno a Di Natale qualcosa si muove. I progressi di Fabbrini, l’affidabilità di Floro Flores, perfino il recupero di Barreto, che verrà buono già a Palermo. 3. Gli infortuni. Guidolin ha avuto parecchie assenze ultimamente. Soprattuto Mauricio Isla e Dusan Basta. Se per il primo la stagione è finita, il secondo col suo rientro può rivitalizzare il gioco dei friulani. 4. Sempre e comunque Di Natale. Senza i suoi gol migliorare il quarto posto dell’anno scorso, obiettivo già complicato, sarà impossibile. 5. Forse il peggiore di tutti: Palermo, Siena, PARMA, Roma, INTER, Chievo, LAZIO, Cesena, GENOA, Catania.

ROMA (44) — 1. Due vittorie dopo la sconfitta nel derby hanno dato nuova linfa a squadra e ambiente. 2. L’esplosione di Fabio Borini. I lampi di classe purissima di Erik Lamela. Ora che è rientrato anche Pablo Daniel Osvaldo le soluzioni offensive sono tantissime. 3. Nonostante due 1-0 consecutivi, i dubbi sulla tenuta difensiva della squadra restano. Finora non è stata trovata la continuità ad alti livelli. 4. Pjanic, una delle rivelazioni del campionato. Giocatore essenziale a centrocampo, sia per qualità che per quantità. Se lui e De Rossi stanno bene la squadra cambia volto. 5. Buono, fatta eccezione per le trasferte con Milan e Juve: Milan, NOVARA, Lecce, UDINESE, FIORENTINA, Juventus, NAPOLI, Chievo, CATANIA, Cesena.

INTER (41) — 1. Disastrosa o poco più. La vittoria in trasferta col Chievo sembrava aver mosso qualcosa. Poi è arrivato lo 0-0 intterno con l’Atalanta, seguito da nuove polemiche, che quest’anno non sono praticamente mai mancate. Il terzo posto a questo punto sarebbe un’impresa. La testa di giocatori e società sembra già rivolta al futuro. 2. Difficile dirlo. Zanetti non ha mai tradito e farà ancora parte del progetto. I giovani Poli e Faraoni hanno offerto qualche sprazzo interessante. 3. La difesa concede troppo e il centrocampo sembra un po’ logoro. Ma è la crisi delle punte la più evidente. Milito ha sbagliato un altro rigore pesante con l’Atalanta, Pazzini non segna dal 22 gennaio e Forlan è un caso. 4. Non c’è in rosa un giocatore con le caratteristiche e la qualità di Wesley Sneijder. Se riuscisse a rientrare dall’infortunio e a incidere, un filotto di vittorie non sarebbe impossibile. 5. Dopo la Juve e prima del derby sarebbe ideale per una serie vincente: Juventus, GENOA, Cagliari, SIENA, Udinese, Fiorentina, CESENA, Parma, MILAN, Lazio.

Fonte: gazzetta.it

La redazione

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