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Il tecnico toscano conferma la stessa formazione schierata contro il Bologna

L'unico dubbio è sulla fascia sinistra, ma Dossena parte favorito

Squadra che pareggia non si tocca: 1-1 con il Bologna, ma che fa? I titolarissimi sono pronti, tonici e scattanti e il pocho s’è allenato per quattro giorni, dopo un mese di riposo forzato: perché cambiare? Già: si riparte da lunedì scorso, gli stessi undici che hanno cominciato il posticipo, per trovare le motivazioni dentro, per riscattare quel mezzo passo falso e lasciarsi alle spalle le scorie d’una settimana un po’ così.

SUPERMAN -Come De Sanctis non c’è nessuno e la sua novantacinquesima presenza consecutiva in campionato testimonia lo stato di grazia di un portiere capace di divenire in tempi brevissimi un leader di questo Napoli e di riconquistare fulmineamente la Nazionale. Novantacinque partite di fila, cioé due campionati e mezzo, senza mai rinunciare ad un secondo, resistendo alla concorrenza e dimostrando la assoluta affidabilità fisica, tecnica e nervosa.

TRE (PICCOLI) TENORI -Poi ci sono Campagnaro, Cannavaro e Aronica, da destra a sinistra, il terzetto cui Mazzarri ha affidato le chiavi del portone di casa, dinnanzi a Mazzarri. I progetti sono tali quando rappresentati dalla continuità: Campagnaro, Cannavro e Aronica constituiscono la sintesi di ciò che vuol dire programmazione, come raccontano le rispettive carriere, caratterizzate rispettivamente da 75 presenze in campionato per l’argentino, da 184 match con in campo il capitano e da 92 gare nelle quali il siciliano se l’è sbrigata persino contro qualche pregiudizio. Aronica, trentaquattro anni l’altro giorno, è anche in odore di rinnovo di contratto: l’Atalanta e il «suo» Palermo chiamano, ma il mancino preferito da Mazzarri spera di chiudere in maglia azzurra la sua carriera.

TUTTI DI CORSA -E allora, la squadra che pareggia va avanti, di corsa, con Maggio sulla corsia di destra e Dossena su quella di sinistra, con quell’indiavolato di Gargano che andrà a ringhiare su chiunque porti palla ed Inler che invece tenterà di offrire geometria a modo suo. L’ultima tentazione, che forse è stata anche l’unica, riguardava la corsia di sinistra, luogo in genere di competenza del turn-over: ma Dossena sta bene, ha gamba, crossa in scioltezza, fa le diagonali ed allora, cosa chiedere di più a quella fascia? E poi mercoledì sera c’è l’Inter in Coppa Italia e dunque sarà inevitabile doversi inventare qualcosa, magari un cambio: a Siena, si procede con il Napoli che contro il Bologna ha cominciato con qualche difficoltà però sempre con padronanza di se stessa.

A VOI, BOMBER -Il resto tocca farlo ai bomber, a quel terzetto che cento ne fa e altrettante ne pensa: il Napoli va all’attacco del Siena con Pandev, Hamsik e Cavani, i tre tenori alternativi, nell’attesa del pocho che, per cominciare, si accomoderà in panchina. Toccherà a lui se dovesse servire la fantasia per sgretolare la difesa avversaria; toccherà a lui se non dovesse servire la sua verve; toccherà a lui per farlo rodare un po’; toccherà comunque a lui: si prevede staffetta, però ignorando il partner in uscita. ma squadra che pareggia almeno all’inizio non si tocca.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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