Per intenderci, anche questi svedesi tutti sorrisi e pacche sulle spalle (ma poche bionde al seguito) hanno il loro Catania alla porte: si chiama Ifk Norrkoeping ed è l’avversario dell’Aik di domenica prossima. La differenza, tra noi e loro, è che la squadra di Solna (sobborgo di 60mila abitanti alle porte di Stoccolma) si sta giocando il titolo perché il campionato svedese è quasi in dirittura d’arrivo, a 8 giornate dalla fine: «Potrei fare finta che non ci penso alla gara di domenica, ma non è così – dice Andreas Alm, l’allenatore – Perché noi vogliamo vincere il titolo e questa è una gara molto delicata. Però non farò come Mazzarri che ha cambiato undici giocatori anche perché io altri undici giocatori del valore dei titolari non li ho».
Alm parla con grande soggezione degli azzurri. «Penso che sia la squadra che gioca il calcio più veloce in Italia. Anzi penso che nessuno in Europa corra come loro». Al suo fianco c’è Daniel Majstorovic, il difensore svedese ma di origini serbe (evidente con quel cognome) che rientra proprio al San Paolo dopo sette mesi di assenza a causa di un curioso infortunio che lo ha costretto a saltare gli Europei per la rottura dei legamenti del ginocchio. Tutta colpa del suo compagno di squadra Zlatan Ibrahimovic che nel febbraio scorso, durante un giochetto in allenamento, ha spintonato Svensson che è crollato proprio sul ginocchio del difensore. Rompendogli i legamenti. «No, non ce l’ho con lui – spiega Majstorovic – ho solo voglia di tornare a giocare. Del Napoli temo Cavani e Hamsik, mi spiace che non saranno in campo. Ognuno fa le sue scelte, ma sono sicuro che gli attaccanti che mi troverò dinnanzi questa sera saranno altrettanto validi».
Il difensore vede il Napoli come favorito alla vittoria nel gruppo: «Anche se c’è pure il Psv che può lottare per il primo posto. Credo che c’è grande equilibrio, non ritengo neppure la squadra ucraina da prendere sottogamba». Alm lo ascolta e muove il capo per dargli ragione. Poi sorride: «Questo è lo stadio di Maradona, la cosa ci emozione. È un impianto fantastico, anche se piuttosto vecchio. Poi questo fossato non si vede più da nessuna parte. Ma non siamo qui per fare le foto-ricordo, ma per giocare la nostra partita». Il tecnico non perde tempo con i colleghi svedesi a fare pretattica con la formazione: «Noi faremo un turnover prudente, pensando che l’Europa League è un obiettivo importante della nostra stagione e che vogliamo fare più strada possibile».
Delle quattro del girone, la formazione svedese ha il ranking peggiore: «Lo sappiamo. E lo sapevamo anche prima di affrontare il Cska Mosca nel preliminare. Ma abbiamo vinto, mi pare. Questo significa che magari per noi questo può essere uno stimolo a dare il massimo». Nessuno dei due ha voglia di recitare il ruolo della vittima predestinata: «Noi la Juve di Svezia? Non so perché Mazzarri abbia fatto questo paragone. Forse non ci conosce. Noi però conosciamo il Napoli: se ha scelto di non far giocare i suoi titolari è perché magari sa di avere delle riserve molto brave. Di sicuro, conosciamo la caratteristica loro principale: la velocità», ripete.
Caratteristica, questa, che invita Alm a ragionare con prudenza: «Non stravolgerò il mio modulo per timore del 3-5-2 del Napoli. Io mi sento piuttosto sicuro, siamo quarti in classifica, abbiamo due punti dal primo posto. Noi siamo gli ultimi arrivati». Daniel Majstorovic, tatuaggi ovunque lungo le braccia ribadisce: «Il fatto di giocare davanti a una tifoseria molto calda non mi impensierisce, ma so che per loro sarà un vantaggio: ve lo dice uno che ha giocato con il Celtic Glasgow e con l’Aek Atene».
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