Il Napoli si arena davanti a un bel Bologna. La squadra di Mazzarri non riesce a tenere il passo delle prime della classe e vede allontanarsi le concorrenti (per lo scudetto e la Champions). Pioli che lo scorso anno alla guida del Chievo riuscì a portar via ai partenopei la bellezza di sei punti (su sei) anche questa volta è riuscito a creare enormi problemi portando a casa un punto prezioso per una classifica che ha bisogno di essere tonificata in chiave salvezza. Nonostante le molte assenze, il tecnico bolognese è riuscito a mettere in campo una squadra disciplinatissima da un punto di vista tattico che aveva un obiettivo: togliere al Napoli la possibilità di giocare palla con i suoi centrocampisti e di spostarla da un lato all’altro del terreno di gioco per creare gli spazi in cui si vanno a infilare gli esterni. Grande densità, dunque, e pressing asfissiante con raddoppi continui sui portatori di palla. Il Napoli così imbrigliato, non è riuscito a sviluppare il suo gioco, soprattutto Inler non è stato capace di prendere per mano la squadra per indicarle la strada di un gioco collettivo che è andato appassendosi con il passare dei minuti. La rete di Acquafresca ha sicuramente inciso sulle certezze della squadra di Mazzarri che, come a volte capita in questi casi, si è fatta prendere dalla frenesia perdendo lucidità. Inoltre quel gol ha evidenziato che quest’anno, a livello difensivo, il Napoli ha qualche problema: lacune a livello di fase accentuate dal ridotto rendimento di alcuni consolidati protagonisti, Campagnaro ad esempio. Il Bologna ha interpretato bene il suo copione: atteggiamento difensivo (molto ordinato) e grande reattività nello sfruttare le occasioni favorevoli. Per settanta minuti, i ragazzi di Pioli hanno sognato la vittoria, il sogno si è interrotto sulla mano di Perez.
SORPRESA- Pioli ha tenuto fede alla fama di «bestia nera» di Mazzarri e lo ha fatto sorprendendolo con una formazione che quasi nessuno si attendeva. Tanto per cominciare, Acquafresca a far coppia con Di Vaio davanti. Ma soprattutto in mezzo al campo il giovane Taider la cui posizione ha finito per creare più di un problema al Napoli visto che ha il ragazzo ha tolto costantemente spazio ai giocatori che normalmente impostano l’azione, Inler in particolare. Taider si è andato a sistemare proprio in mezzo ai due mediani ma in posizione leggermente più avanzata proprio per andare a pressare il regista svizzero nel momento in cui riceveva palla. A Perez e Mudingayi, poi, Pioli ha chiesto di prestare grande attenzione ad Hamsik e a Pandev. Quando i due andavano a cercare la palla tra le linee, l’uno o l’altro, a seconda della zona di campo, andavano a chiudere. In sostanza in mezzo il Napoli si ritrovava spesso in inferiorità numerica. Una situazione che ha indotto Hamsik a cercare palloni giocabili tra le linee trovando, però, un Perez molto attento che gli andava a togliere spazi. Certo, se lo slovacco al 10′ invece di tirare da distanza ravvicinata su Gillet, avesse colpito con maggiore precisione portando in vantaggio il Napoli, la gara avrebbe potuto assumere un’altro corso. Invece, il pericolo scampato e le difficoltà crescenti che i ragazzi di Mazzarri incontravano nella costruzione del gioco a metà campo, davano fiducia a un Bologna umile, nello e ordinato. E anche spietato nel momento in cui, al 15′, è arrivata l’occasione buona: un cross di Pulzetti che incredibilmente Campagnaro non riusciva a respingere; il pallone finiva sui piedi di Acquafresca che a ridosso dell’area piccola non dava scampo a De Sanctis.
DIFFICOLTA’- I disagi collettivi del Napoli sono stati amplificati da alcune prestazioni individuali imbarazzanti, ad esempio quella di Campagnaro che dall’errore commesso sul gol di Acquafresca non si è più ripreso di fatto trasformandosi in un pericolo per la sua squadra tanto è vero che alla fine Mazzarri decideva di richiamarlo in panchina inserendo al suo posto Zuniga che andava sulla fascia destra consentendo a Maggio di accentrarsi per andare a ricoprire la posizione dell’argentino. Le difficoltà della squadra di Mazzarri erano sottolineate dal fatto che non riuscendo a costruire la manovra, i napoletani cercavano di risolvere il problema con lanci a scavalcare il centrocampo, senza cambi di gioco cosa che consentiva al Bologna di schierarsi sempre nel migliore dei modi. Era chiaro che solo un gol casuale poteva consentire ai padroni di casa di riequilibrare la situazione e quel gol casuale arrivava quando per un tocco di mano di Perez, Brighi concedeva il rigore che Cavani trasformava. Ma nemmeno quella rete ha restituito al Napoli la fluidità di gioco. Merito, ovviamente, del Bologna che con una condotta inappuntabile ha meritato quel che ha conquistato sul campo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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