A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Marco Bellinazzo, giornalista de’ IlSole24Ore: “La partita decisiva per i punti della Juventus è stata Napoli-Verona dello scorso campionato che è valsa 70-80 milioni per i bianconeri. Sotto l’aspetto sportivo sarebbe un importante vantaggio per il Napoli battere la Juve, allo stesso tempo complicato nel processo di ricostruzione bianconero. Siamo alla terza giornata e ci sarebbero le condizioni per rivedere i programmi anche a gennaio con innesti e quindi correre per il quarto posto. L’egemonia juventina degli ultimi nove anni chiaramente non la vedremo nei prossimi anni. C’è stato un livellamento di tutti i club italiani e la corsa ai primi quattro posti sarà sempre più complicata.
C’è un problema oggettivo, ovvero che le plusvalenze si trasformano in ammortamenti. Per essere più chiari: la plusvalenza si fa perché dà un vantaggio immediato dato che il surplus tra il valore che ha il tuo giocatore a bilancio e il valore a cui lo vendi diventa subito un ricavo. Il problema è che quando queste operazioni vengono fatte con gli scambi, il costo della squadra che ha acquistato il giocatore – perché sono operazioni fatte con il favore che fa la società – si trasforma nell’ammortamento, cioè nel costo del cartellino spalmato sugli anni di contratto. Il Napoli non fa così, ad esempio. Detto questo, se si ricorre sistematicamente alle plusvalenze che diventano la seconda voce di entrata (dopo i diritti tv) vedremo crescere costantemente i costi di quel sistema ad un punto di non ritorno.
Esattamente ciò che è accaduto nel calcio italiano a metà degli anni 2000, quando il livello della plusvalenza era aumentato di quasi 800-900 milioni e di conseguenza c’è stata una strage di club di prima fascia e quelli che non sono falliti hanno preso altre strade. Ma la situazione oggi sta andando in quella direzione ed è preoccupante. Non c’è nessun criterio scientifico che ti possa far dire che il valore attribuito ad un certo giocatore sia giusto o sbagliato. Le normative dovrebbero limitare quello che è il vantaggio a bilancio del ricorso sistematico a questo tipo di operazione riducendo l’impatto delle plusvalenze.
I conti del Napoli, dopo la fase di crescita grazie a tanti buoni acquisti e un monte ingaggi basso che ha permesso di arrivare in Champions ed ottenere risultati economici e sportivi rilevanti, la situazione è rimasta stabile mentre sono cresciuti i costi, perché girare in un certo livello del calcio europeo vuol dire affrontare determinati costi. Il Napoli si è trovato nella situazione in cui bisognava andare in Champions, mancare al massimo una qualificazione in tre anni o ricorrere alle plusvalenze. Nel momento in cui non è stato possibile arrivare in Champions, vendere giocatori a cifre che avrebbero permesso plusvalenze importanti, il Napoli si è trovato in difficoltà. La società ha ancora un tesoretto, però bisogna capire che il bilancio a giugno 2021 sarà un rosso importante, forse il più importante dell’Era De Laurentiis. Si andrà quindi a ridurre al minimo questa quota”.
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