Giovedì 12 giugno, una data da ricordare. Il perchè? E’ facile dai, non si parla di altro se non del Mondiale in Brasile. ”Ahhh il Mondiale!”, il sogno di ognuno di noi da bambino, il sogno per ogni calciatore professionista. Il Mondiale è per antonomasia la competizione più spettacolare nel mondo del calcio così come lo è in ogni sport. Quello brasiliano è il mondiale numero venti della storia, ma forse è quello che resterà nei libri che parlano di calcio per la moltitudine di infortuni. Ogni calciatore tende a tenere la gamba dietro in un contrasto man mano che si avvicina la competizione perchè il Mondiale è appunto un sogno, e per parteciparvi si è disposti a tutto. C’è chi per infortunio chi per scelta tecnica sarà costretto a guardarlo da casa. Oltre i già noti Strootman, Walcott, Thiago Alcantara, Victor Valdes e Falcao, negli ultimi giorni si sono aggiunti i forfait di Ribery, Montolivo, Van der Vaart, Shirokov, e per finire Reus. A questi potrebbero aggiungersi Cristiano Ronaldo alla prese con fastidi muscolari, Luis Suarez convocato ma che non vedrà il campo prima di 10 giorni, Vidal,operato al ginocchio e Van Persie. Oltre però agli infortuni c’è il sogno infranto di chi è stato fatto fuori per scelta tecnica come Rossi, Mario Gomez e Gundogan e chi per disciplina, parliamo di Nasri. Oppure una nazionale intera, come quella del Camerun, con i calciatori che si rifiutano di partire per il Brasile per disguidi sui premi con la propria federazione. C’è pure chi il Mondiale lo ha già giocato e che avrebbe voluto farlo ancora una volta, Toni e Gilardino in Italia. C’è chi ha preferito una nazionale invece che un’altra. E’ il caso degli oriundi, l’Italia ne ha avuti tanti, da Sivori ad Osvaldo passando per Camoranesi. Il caso eclatante del 2014 è legato al nome di Diego Costa. Nato in Brasile, quindi brasiliano naturalizzato spagnolo, che ha preferito la maglia della ”Roja” a quella della ”Seleçao”. Per restare in Spagna, si può avere anche un altro tipo di problema, l’esubero. E’ il caso dei vari Callejon , Borja Valero e Llorente, titolari in qualsiasi altra nazionale ma non in quella spagnola. Quanto è cattivo il calcio in alcune situazioni. Il Mondiale è bello anche perchè si è tutti uniti o quasi. C’è chi si lega ad un calciatore che milita nella propria squadra di club e quindi ”tiene” per la nazionale del proprio idolo. Nonostante tutto il Mondiale sarà sempre la competizione più interessante che ci sia. Intanto proviamo a divertirci con la nazionale degli ”esclusi” riassunta così:
Victor Valdes, Schmelzer, Miranda, Van der Wiel, Ribery, Montolivo, Thiago Alcantara, Nasri, Reus, Falcao, Rossi.
A disposizione: Mandanda, Papadopoulos, Filipe Luis, Strootman, Gundogan, Shirokov, Van der Vaart, Walcott, Benteke, Gomez.
Servizio a cura di Salvatore Garofalo
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