Dopo la strappo, con il forfait polemico all’assemblea degli industriali, la sfida: il sindaco Luigi de Magistris chiede progetti per il nuovo stadio di Napoli agli imprenditori e mette a disposizione l’intera città per la costruzione del nuovo impianto. Novanta giorni di tempo – fino al 30 settembre – per la presentazione di idee esclusivamente sorrette da un concreto piano finanziario poi comincerà l’iter amministrativo e burocratico per i cantieri. Questa la cifra politica della maxidelibera varata ieri, tecnicamente si chiama: «Avviso di manifestazione di interesse per la presentazione di interesse delle proposte di project financing per la realizzazione di un nuovo stadio e per il recupero dello stadio San Paolo». Da ricordare un particolare non indifferente, sul tavolo del Comune e del sindaco c’è già un concept, qualcosa di meno di un progetto, ma viassomiglia molto, dal valore di 700 milioni che prevede il nuovo impianto a Ponticelli. Presentato da Marilù Farone Mennella a capo di una cordata di imprenditori che vede dentro addirittura la Arup che non ha bisogno di presentazioni. È lui il colosso inglese che – per esempio – ha costruto il tunnel che unisce Francia e Inghilterra. Questo significa che nell’ipotesi non arrivassero manifestazioni di interesse lo stadio comunque si farà. Perché una c’è già ed è stata presentata il 7 maggio. Ma de Magistrs sull’argomento è chiaro. «Abbiamo avuto un progetto importante, uno stadio arena multifunzionale anche per il calcio ma non solo, potevamo procedere senza la manifestazione di interesse. Invece abbiamo deciso per una trasparenza ancora maggiore e concesso 90 giorni anche ad altri imprenditori per i loro eventuali progetti. Poi si parte». Appunto il rilancio della sfida il sindaco vuole «che in città si apra un dibattito Napoli merita che gli imprenditori pensino a un simile investimento che comprende riqualificazione e rifunzionalizzazione del San Paolo». E Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli cosa ne pensa? I silenzi del presidente al riguardo sono enigmatici. Certo non impressionano de Magistris, grande rispetto per De Laurentiis, ma grande determinazione nel portare avanti il progetto: «Con il presidente il dialogo è costante anche sui lavori che bisogna fare comunque per il San Paolo in attesa del nuovo stadio pronto per la fine del 2015. Penso che il rapporto sia ottimo ma Napoli avrà due stadi». In teoria, come ipotesi scuola, si potrebbe anche accettare una proposta progettuale per il solo restauro del San Paolo e di tutta l’area. Nella sostanza nella delibera questa eventualità non c’è e se proprio la si vuole vedere diciamo che è molto sfumata. La sensazione è che sia stata sussurrata per legittimare «il fitto dialogo» con il patron. «Il Comune di Napoli – si legge nella delibera – con il presente avviso, intende invitare gli operatori economici a presentare proposte al fine di valutare la possibilità di realizzare un nuovo stadio sul territorio cittadino ed eseguire un intervento di valorizzazione e recupero dell’esistente stadio San Paolo, con la rifunzionalizzazione degli spazi liberi circostanti». E ancora: «L’amministrazione intende aprire un confronto con una pluralità di operatori economici in modo da ricevere proposte finalizzate all’individuazione dell’idea progettuale maggiormente rispondente all’interesse pubblico che garantisca, nello stesso tempo, la concorrenza tra gli operatori economici e la massima trasparenza dell’azione amministrativa».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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