La sconfitta di misura e su rigore contro il Napoli primo in classifica non cambia il giudizio positivo sul campionato della Sampdoria. Primo, perché i blucerchiati hanno giocato alla pari con una delle candidate allo scudetto. Secondo, perché in una partita ricca di agonismo e molto bloccata tatticamente, a decidere sono stati pochi episodi, tutti “girati” a sfavore della Samp. Togliamoci subito il dente del rigore, nato da uno dei pochi errori a centrocampo, un anticipo sbagliato che ha aperto al Napoli le praterie sulle quali ama galoppare. Gastaldello è stato costretto al fallo su Hamsik e a essere sinceri, a occhio nudo e a velocità normale, non ci eravamo accorti che fosse fuori area. L’errore dell’arbitro ci può stare, mentre non ci può stare il rosso diretto a Gasta, che non è intervenuto con cattiveria e non era nemmeno l’ultimo uomo. Questa regola va cambiata perché, oltre a chiudere di fatto la partita (rigore contro e squadra in dieci), punisce eccessivamente il difensore che ora rischia due giornate di squalifica. La moviola in campo, che non finiremo mai di invocare, avrebbe evitato questa ingiustizia. E a proposito di episodi decisivi, va rilevato che fischiare il netto fallo di mano di Behrami sullo 0-0 e mandarlo negli spogliatoi per doppia ammonizione avrebbe probabilmente cambiato le sorti del match. Va poi ricordato che la Sampdoria è arrivata a questo big match senza due uomini chiave come Maxi Lopez e Maresca, oltre che senza Pozzi, sostituto naturale del primo, e senza Tissone, sfortunatissimo, perché gli capita spesso di farsi male proprio quando servirebbe di più. Ferrara ha dunque scelto la via della prudenza, schierando una formazione molto abbottonata: sulle fasce due terzini puri come Berardi e Costa, a centrocampo il guastatore Munari, davanti il solo Eder supportato saltuariamente da Estigarribia. In pratica un 4-5-1 di fronte al 3-4-1-2 del Napoli, molto prudente a sua volta. L’affollamento nella zona mediana e il pensiero che forse lo 0-0 non era un brutto risultato per nessuno ha portato a un match intenso, ma con pochissimi tiri in porta. La Samp ha giocato un gran primo tempo, poi è subentrata la stanchezza e il Napoli è stato cinico nel colpire. In conclusione, ci resta un unico dubbio: che partita avremmo visto se Ferrara avesse rischiato Icardi centravanti dal primo minuto, lasciando Eder più libero di partire da lontano invece di giocare spalle alla porta. Ma, com’è appena ovvio, questa domanda è destinata a restare senza risposta.
Fonte: Il Secolo XIX
La Redazione
L.D.M.
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