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Il San Paolo si innamora di Pandev che li ripaga con una prova maiuscola

Dopo la partita Mourinho gli manda alcuni sms di complimenti

Aveva ragione De Laurentiis ad infuriarsi dopo le due giornate di squalifica inflitte a Pandev in seguito all’espulsione rimediata in Supercoppa. «Così si compromette il nostro avvio di campionato» , disse il presidente. De Laurentiis sapeva di cosa era stato capace il macedone in precampionato (otto gol in sette gare) ed anche durante la sfida con la Juve (un gol ed un assist). E ieri, dopo aver scontato il castigo, Goran Pandev ha confermato di attraversare uno splendido periodo forma e di essere tornato il “Kung Fu” dei tempi della Lazio (14 gol nel 2007-2008). Un campione vero, un top player a tutti gli effetti, uno straordinario uomo-squadra, tale si è dimostrato Pandev contro il Parma: un rigore procurato, un gol, un assist al bacio per il tre a uno di Insigne. E poi, una serie di giocate di classe sopraffina in qualunque zona del campo: sulla trequarti, in area avversaria, al limite della propria area.

«GIOCO E MI DIVERTO» – A fine gara, il macedone è andato a ricevere i complimenti dei compagni e l’applauso del San Paolo. Poi si è concesso ai microfoni di Mediaset, lasciando la scena al giovane Insigne che festeggiava il suo primo gol in serie A. «Dopo due giornate di squalifica – ha dichiarato – avevo solo voglia di giocare. Tanta voglia perchè è brutto guardare i compagni che lottano per vincere una partita. Devo ringraziare il mister per la fiducia. Stiamo giocando bene e ci divertiamo. Siamo soddisfatti per questo avvio di campionato a cui ho potuto contribuire soltanto con il Parma» . Come fosse uscito da un incubo. Pandev aveva sofferto tanto dopo Pechino. Due giornate di squalifica per aver protestato con un assistente di Mazzoleni. Gli sarà scappata anche qualche parolaccia ma non immaginava di dover restare al palo per due turni. «Mi sto impegnando tanto per soddisfare tutte le richieste di mister Mazzarri – ha proseguito – soprattutto quando si tratta di dare una mano ai compagni di centrocampo e difesa. Stiamo giocando un bel calcio e se continuiamo così non so dove potremo arrivare» . A Napoli, Pandev si sente come rinato. Ha ritrovato la condizione atletica anche grazie all’opera dello staff sanitario e di quello tecnico con il preparatore Pondrelli su tutti; ha ritrovato l’entusiasmo che aveva perso negli ultimi anni di Lazio e poi all’Inter; si è sentito di nuovo importante quando dopo la partenza di Lavezzi, Mazzarri gli ha assicurato che puntava su di lui. E non ha avuto la minima esitazione a ridursi l’ingaggio e spalmarlo negli anni pur di rimanere in azzurro. «Pandev? Una persona perbene prima di essere un grande calciatore» , ebbe a dire De Laurentiis all’atto dell’annuncio del suo riscatto definitivo. «Il nostro vero top player è lui» , dichiarò Bigon la settimana scorsa.
BENVOLUTO DA TUTTI – Accanto al calciatore, capace di incantare la platea con giocate da fuoriclasse, c’è l’uomo Pandev. Apprezzato fuori dal campo per i suoi modi gentili, la sua disponibilità, la sua educazione. Ecco perchè apparve a tutti singolare che uno come lui si fosse lasciato andare con un guardalinee in quel di Pechino. Ecco perchè la società si è mantenuta al minino previsto dal regolamento interno per la sanzione prevista. Ad uno come Pandev che dimostra tanto attaccamento alla maglia, che dà consigli a ripetizione ad Insigne, che in una partita sola riesce ad essere così determinante, si può perdonare tutto. Kung Fu è tornato a colpire come faceva alla Lazio durante la gestione Delio Rossi. E di lui non si è mai dimenticato Mourinho che ne apprezzava l’impegno soprattutto in Champions. Non a caso ieri sera gli ha inviato l’ennesimo sms. «Contento per te, continua così, hai trovato la piazza giusta» . Ma questo lo sapeva anche lui quando informò i dirigenti dell’Inter che avrebbe preferito restare a Napoli, una città che sta diventando la sua seconda casa, tanto si trova bene lui e la sua famiglia. Da qualche settimana ha anche lasciato l’albergo Royal sul lungomare per andare ad abitare in un uno splendido appartamento del centro, nello stesso parco che ospita Cavani e Behrami.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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