Un po’ per ciascuno… di certo non fa male e potrebbe essere anche meglio. Solo quattro giorni dopo il Parma, si riparte dal San Paolo, ma stavolta di notte ed in Europa. Va da sé che i tifosi, fattisi due conti in tasca, tenuto conto della crisi che impera, abbiano probabilmente optato per suddividersi tra i due avvenimenti, a seconda del gradimento, tanto più che dopo soli sei giorni (mercoledì 26) arriverà la Lazio. Snobbare l’Europa League dopo cotanta Champions? Ricordate, quella delle notti con la famosa musichetta dal finalone roboante: “The Champioooons!!!”, refrain che sgorgava direttamente dall’animo azzurro, transitando per le oltre 60mila ugole in campo. Una sorta di delirio collettivo che naturalmente fungeva anche da incredibile molla d’entusiasmo per i giocatori. Tanti fra loro con gli occhi lucidi. Tutto questo (per adesso) non c’è più, ma torna l’Europa sotto forma di League, cioè un paio di tonalità più giù, ma non per questo da buttar via. Non vale la pena di snobbarla, poiché le notti del San Paolo sono sempre magiche, e persino la Coppa Italia (quella stravinta) docet. Se ce n’erano relativamente pochi sulle tribune era sempre un bel vedere, perché il pubblico partenopeo non ci ha mai abituati a quelle larghissime chiazze desertiche viste, stavolta sul terreno di gioco, per Napoli-Fiorentina. A proposito, quella è stata la prima notte a Fuorigrotta della nuova stagione e domani arriverà la seconda. Napoli-Aik Solna (alle 19), previsti circa 25mila tifosi sugli spalti ma potrebbero crescere prima del fischio d’inizio, primo passo per entrare nel vivo della competizione continentale.
CORSI E RICORSI – Due anni fa, ma un po’ prima (19 agosto 2010). Sempre una squadra svedese in abbrivio di Euroleague, ma si trattava dell’Elfsborg. Terzo turno di qualificazione per la fase a gironi, i cosiddetti preliminari, ma con la bellezza di quasi 36mila spettatori. Un’enormità se rapportata al tipo d’impegno, ma tante presenze testimoniano ancora una volta che le notti del San Paolo hanno sempre un fascino particolare. Se per la cronaca gli svedesi furono superati di misura, con un bel gol del Pocho al 46′ del primo tempo, per pura curiosità, di quella squadra che iniziò col piede giusto probabilmente domani nella formazione iniziale rivedremo il solo Dossena. Non perché ci sia stato un esodo di massa, ma per la semplice ragione che il Napoli ora ha due squadre da mettere in campo a seconda delle necessità. Con l’obiettivo congiunto di non tralasciare le virtù. Nel ritorno al Boras Arena bastò un tempo ed una doppietta di Cavani per sbarazzarsi degli svedesi, mentre Fabio Quagliarella (in panchina) al centro di un caso spinoso, l’indomani sarebbe stato ceduto in prestito alla Juve. E poi, vogliamo parlare della notte dei sedicesimi di andata col Villareal (poi surclassato in Champions) del 17 febbraio 2011, con i circa 48mila sugli spalti? Anche quello fu un successo, poi frantumatosi nel ritorno del Madrigal.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro