Non c’è ostacolo che tenga. Né l’uscita dall’Europa, né un secondo posto ormai irraggiungibile, neanche una finale (di Coppa Italia) all’orizzonte. I tifosi sono innamorati folli del Napoli e la prova d’amore eterna è la presenza al San Paolo, sempre più massiccia e continua.
Anche domani, contro la Lazio, ci saranno quasi 40mila spettatori, dal momento che sono stati venduti circa 25mila biglietti, complice la politica dei prezzi popolari stabilita dal club azzurro. Una quota lusinghiera, che pone i tifosi azzurri al vertice della passione del calcio italiano, come dimostra l’analisi dei dati. Con i 40mila sostenitori di domani si sfonderà quota 700mila (720mila circa) in 17 gare casalinghe in serie A, con una media di oltre 42.500 presenze a partita, inferiore solo alla media dei tifosi dell’Inter (45.108).
Il San Paolo è anche il secondo stadio in quanto a sfruttamento della capienza: 70.6% rispetto al 93.2% dello Juventus Stadium che può, tuttavia, vantare solo la quinta media spettatori in massima serie (anche dopo Milan e Roma) con 38.179 tifosi. Se la squadra di Benitez non ha convinto tutti i critici, ha sicuramente conquistato i napoletani, visto che l’attuale quota spettatori media si avvia a diventare la seconda dell’era De Laurentiis, seconda solo al campionato 2010-2011 (quello della conquista della prima qualificazione in Champions League) quando ci furono 866.549 spettatori con la terza media della serie A (45.608). Sarà infatti presumibilmente superata la quota di 774mila spettatori nel primo campionato di serie A (2007-2008) con 43046 presenze medie allo stadio.
E, nonostante l’addio ai sogni scudetto o alle ambizioni da secondo posto, la tendenza della passione viscerale per la maglia azzurra è addirittura in fase di decollo, visto che sta concorrendo per un primato assoluto: nel 2014 il Napoli è la squadra che può vantare la maggiore affluenza di pubblico allo stadio in assoluto. I dati di questi primi 4 mesi sono più che mai lusinghieri: in 12 partite (7 di campionato, 3 di Coppa Italia e 2 di Europa League) sono accorsi a Fuorigrotta ben 508.665 spettatori (con incasso lordo di 8.882.800,27) con una media spettatori di 42.388. Un primato che difficilmente sarà scalfito negli ultimi due incontri fissati al San Paolo, ovvero quelli con Cagliari e Verona in campionato.
In questa parziale classifica il secondo posto è della Juventus (con 38804 tifosi in media in 10 gare), rispetto all’andamento 2013-2014 scivola al terzo l’Inter (media di 37311 in 8 gare), si conferma quarto il Milan (media di 37060 in 10 partite) e retrocede al quinto la Roma (media di 35570 in 10 match).
Il tifo partenopeo è dunque primatista nel 2014 ma è lontano anni luce dalle medie degli altri principali tornei europei, come del resto l’intera serie A. Basti pensare che, in relazione alla Bundesliga, ha la media spettatori a metà tra Hannover e Werder Brema (che occupano rispettivamente il nono e il decimo posto della speciale graduatoria che vede in vetta il Borussia Dortmund, con media di oltre 80mila presenze); rispetto alla Premier League ha una media leggermente superiore quella del Chelsea (6° in Inghilterra, al primo c’è il Manchester United). Il tifo partenopeo ha infine una media solo leggermente inferiore sia a quella dell’Atletico Madrid (3° nella Liga, 1° è il Real Madrid) che a quella del Paris Saint Germain, primo in Ligue 1. Il San Paolo, con tutti i suoi notevoli limiti, è dunque una sorta di autentica oasi della passione italica per il tifo. Merito, ovviamente, degli straordinari sostenitori azzurri.
Dati che in qualche modo capovolgono le critiche degli osservatori di calcio: ai napoletani il calcio di Benitez piace così come è, e sono disposti ad accorrere in massa anche quando non c’è un trofeo o un obiettivo da conquistare. Una prova di fiducia per l’allenatore spagnolo a cui si concede il beneficio di essere al primo anno al Napoli. Per la prossima stagione, c’è da giurarci, oltre alla passione e al bel gioco i tifosi vorranno qualcosa di più consistente.
fonte: il mattino
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