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Il San Paolo è pronto per la festa

Gli esordi spesso sono fortunati per la squadra azzurra

La prima al San Paolo ha sempre rivestito un fascino particolare: oltre al gusto della novità, c’è il desiderio di scoprire le potenzialità della squadra ed anche la voglia di ribadire la forza trasmessa dagli spalti. Questa con la Fiorentina è la nona dell’era De Laurentiis. Ed i tifosi sperano che diventi come la nona di Beethoveen, una sinfonia. Del resto, il Napoli ha steccato una sola volta al debutto a Fuorigrotta durante il nuovo corso: con il Cagliari, al primo anno di A, pagando peraltro lo scotto del ritorno nella massima serie. Per il resto, gli azzurri hanno fornito sempre prestazioni entusiasmanti, partendo dal tre a tre con il Cittadella in C1, fino al tre a uno inflitto al Milan, neo campione d’Italia, ad inizio dello scorso campionato. Fu Cavani a stendere i rossoneri con una tripletta.

Ma, insieme al club, rinato dalle ceneri di un fallimento, è maturato anche il pubblico di Fuorigrotta. Nessuno si fa troppe illusioni, la gara con i viola si presenta più insidiosa della trasferta di Palermo. Sull’altra sponda c’è Montella che lo scorso anno alla guida del Catania strappò al Napoli quattro punti su sei; ci sono centrocampisti che al cospetto degli azzurri si sono sempre esaltati (Aquilani, Pizzarro, Boja Valerio e lo stesso Migliaccio); e poi c’è la convinzione dei viola di poter invertire rotta rispetto alla passata stagione.
Eppure c’è la certezza di vedere all’opera un Napoli sicuro di sè, determinato, come quello ammirato in precampionato, seppure in amichevoli, contro avversari che disputano le coppe europee: il Bayer Leverkusen, il Bordeaux, lo Sporting Braga, l’Olympiacos. Quattro vittorie su quattro con un protagonista che stasera sarà assente, Goran Pandev. In compenso ci saranno Cavani ed il giovane Insigne.

IL PRECEDENTE – E’ la seconda volta che al debutto in campionato al San Paolo, il Napoli si trova ad affrontare la Fiorentina. Il precedente risale al campionato 2008-2009. All’epoca il Napoli vi arrivò dopo aver superato due turni di Intertoto ed il pareggio in casa della Roma. Si giocò con le due curve chiuse per gli episodi dell’ «Olimpico» mai del tutto chiariti. Passarono in vantaggio i toscani con Mutu ma nella ripresa il Napoli sovvertì il risultato prima con il pareggio di Hamsik e dopo con il raddoppio di Maggio in acrobazia. Sulla panchina ospite sedeva Cesare Prandelli. E da avversario in campo, Donadel. Stavolta gli ex sono tutti di parte azzurra: da Behrami, a Gamberini, Maggio, e lo stesso Mazzarri.
LA CONTINUITA’ – Il Napoli, stavolta, presenta poche novità. Anzi, qualche volto noto in meno, Lavezzi e Gargano. Ma tante sono le premesse che richiameranno allo stadio non meno di trentamila spettatori. La squadra si avvale di una continuità tecnica che potrebbe rappresentare l’arma in più in campionato. Ormai i calciatori azzurri interpretano lo spartito quasi a memoria, l’intelaiatura base è stata conservata e l’esame-Fiorentina è atteso con estremo interesse dalla tifoseria sempre più convinta di recitare un ruolo importante in campionato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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