Sarri, Giuntoli e bene così, per il presidente. Poche figure, buone, ma non abituate propriamente a piazze di questo tipo. Napoli è un’altra cosa. L’organigramma di De Laurentiis sembra essere stato già ultimato. Gli ultimi anni di gestione, però, avevano fatto sorgere ben più di un dubbio sulla funzionalità di questo tipo di amministrazione. Un’organizzazione che non prevede un direttore generale poco si sposa con quel processo di “internazionalizzazione” tanto decantato dai vertici societari.
Come sottolinea il “Roma”, sarà che De Laurentiis si è affezionato alla figura di presidente-padrone che è riuscito a cucirsi addosso, senza permettere a nessun altro sottoposto di intaccare le sue regalie. Ma, al di là dell’immagine difettosa e un po’ retrograda, questo assetto non ha mai convinto. Troppo alterna, la presenza del presidente, per essere percepita in modo significativo dalla squadra e dallo staff tecnico. L’immagine forte di un suo rappresentante, invece, potrebbe essere proprio lo sprone che manca.
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