La grande intuizione di Spalletti funziona, sebbene il risultato finale sia stato sfavorevole. L’allenatore toscano propone una squadra diversa, disposta con un inconsueto 3-4-1-2, ottenendo risposte incoraggianti anche da chi ha giocato meno. Uno su tutti: Malcuit. Nessuno lo sarebbe aspettato, ma contro l’Atalanta il terzino francese è tra i migliori in campo. Come si legge sul “Roma”, il ruolo a tutta fascia, nell’assetto tattico disegnato ad hoc per l’occasione, forse è quello più adatto alle sue caratteristiche. L’ex Lille è infatti un laterale di spinta, bravo dunque in fase offensiva ma con un rendimento rivedibile dietro. Dinanzi alla Dea poteva spaventarsi, invece – come dicevamo – è un duro. Gioca con aggressività, ha un’ottima gamba benché sia reduce da un infortunio, a tratti fa ammattire Maehle che non lo tiene mai. Si sgancia nell’azione dell’1-1, mettendo in mezzo il pallone che vale il pari. Fa partire Mertens per il 2-1, confezionando l’assist. Macina chilometri, non si arrende mai. E a fine partita anche i compagni, oltre che i tifosi, lo applaudono.
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