Questa si che è una conferma sul destino ormai segnato, su una scelta che è già stata presa. Non ci sarà più un futuro, a Napoli, per José Maria Callejon. L’arrivo di Politano è il segnale che la società ha già lavorato alla sua sostituzione, ha acquistato un altro esterno destro – ma diverso – perché in estate ci sarà un vuoto da colmare. Il rinnovo non è arrivato, non arriverà, ma non ci sarà neppure la cessione, ognuno prenderà la propria strada in estate, con qualche rimpianto e una tempistica discutibile, ma fieri di ciò che è stato, raccogliendo indizi sparsi di ricordi da custodire fieri. Callejon è a Napoli dal 2013, ha vissuto sette stagioni da protagonista, le ha giocate quasi tutte, ha segnato tanto, ha vinto poco, non s’è mai risparmiato, ha subito critiche e applausi, ora si gode gli ultimi istanti di un’avventura fantastica, inaspettata, prima di dire addio. Chissà come. Ma si sa quando.
A SCADENZA. Giugno è il suo capolinea, non ci sono alternative, difficile accada altro. Il rinnovo non è arrivato, la trattativa non è mai neppure cominciata, sono bastati dei sondaggi per rendersi conto che c’era troppa distanza tra domanda e offerta. Il Napoli lo avrebbe blindato ma alle proprie condizioni, lo spagnolo ha ringraziato e ha cominciato a guardarsi attorno, c’era stata anche l’opportunità di salutare ora, subito, ma il tempo stringe e tutto sarà rinviato all’estate. Non mancano i club interessati a Callejon, lo conoscono bene tutti quelli che apprezzano i calciatori silenziosi, i lavoratori seri, dal fiato leggero e la corsa fluida. Oltre i gol, gli assist e ogni altra giocata ad effetto, Callejon sarà ricordato dai tifosi per quella sua capacità innata di non accusare la fatica, di resistere agli sforzi, di recuperare anche a distanza di giorni tra una partita e l’altra. Per questo era sempre in campo, un fedelissimo per Benitez e poi per Sarri, qualche panchina con Ancelotti e ora nuova continuità con Gattuso.
IL FUTURO. In questi anni ne sono arrivati di esterni ma nessuno è mai riuscito a contrastarlo. Non ce l’hanno fatta Giaccherini e Ounas ma neanche Lozano, chissà Politano che spera di ritagliarsi il suo spazio sulla destra. L’ex Inter è un mancino che rientra col suo piede naturale, si muove come Insigne a sinistra, dribbla e calcia in porta, non attacca la profondità come lo spagnolo. In questo, Callejon era insuperabile. Aveva un’intelligenza tattica innata, era l’Inzaghi della fascia, sapeva sempre come e dove muoversi ingannando anche i difensori più esperti. Il taglio era sempre lo stesso ma Callejon riusciva ogni volta a sfuggire da serrate marcature ringraziando Insigne per il dono in assist. Una catena che presto non ci sarà più. Ma non è ancora il momento dei saluti.
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