Cento di questi Insigne. Finalmente Lorenzo e tornato. E si è ripreso il suo Napoli. Sta facendo bene il capitano azzurro in questo periodo. Lo si evince dalla ripresa della sfida (persa purtroppo) con la Lazio e dal match dell’altro giorno di Coppa Italia con il Perugia. Ha calciato bene i due rigori il Magnifico. Ma a prescindere dalla precisione dagli undici metri è stata la prestazione a fare la differenza. Si è caricato sulle spalle l’intero reparto avanzato mandando in tilt la difesa umbra. Davvero una bella prova molto apprezzata dai tifosi presenti sugli spalti. I diecimila che hanno assistito all’incontro hanno applaudito il loro beniamino dando un calcio così ai fischi del post Inter. Ce la sta mettendo tutta l’attaccante per far uscire il Napoli dalla crisi. Se tutti avessero la sua stessa voglia di sicuro si sarebbe più avanti in classifica. La cosa certa, però, è che il ragazzo di Frattaminore si sta facendo valere alla faccia di tutti quelli che lo prendono sempre di mira anche quando le colpe non sono le sue. Ormai è diventato lo sport preferito di una parte della tifoseria attaccarlo. Di sicuro non ha un bel carattere ma questo non vuol dire che deve attirarsi le antipatie della sua gente. A prescindere da questo, però, lui ci sta mettendo la faccia e anche la qualità per dare un calcio ad un brutto periodo che in serie A dura da tempo. Basti pensare che al San Paolo non si vince in serie A da ottobre. Una frenata che ha rovinata la classifica. Una classifica che si può migliorare sono inanellando una serie di vittorie. A partire da sabato sera al San Paolo contro la Fiorentina.
RIECCO LA VIOLA. L’unico gol di Insigne su azione risale alla prima giornata di campionato. Si era all’esordio della serie A e il capitano, dopo che la Fiorentina era riuscita a segnare il 3-3, sfruttò un pallone arrivato in area per firmare la vittoria. Un successo importante che faceva pensare ad una stagione spavalda e ricca di soddisfazioni. Ed, invece, le cose si sono messe male con il passare delle partite. Un peccato perché si poteva seriamente lottare per lo scudetto con la Juventus. Magari provando ad arrivare fino alla fine con un testa a testa. Poi sono arrivate le sfide maledette. Come quella con il Cagliari e da lì non si è capito più nulla. Senza dimenticare l’ammutinamento del 5 novembre dopo il pareggio interno in Champions con il Salisburgo. Quel no al ritiro ha finito per rompere gli equilibri. E la crisi costò cara ad Ancelotti. Con l’arrivo di Gattuso e il 4-3-3 il capitano ha tirato un sospiro di sollievo. Infatti questo modulo lo esalta non poco. Adesso, però, deve salire in cattedra ancora di più e decidere gli incontri. Perché al di là dei due rigori al Perugia deve cominciare a segnare di più. Magari, visto il precedente, si può scatenare contro la Fiorentina. Che nel corso degli ultimi anni è stato comunque una sua vittima. Di certo Lorenzo deve essere più Magnifico che mai. Anche perché qualche compagno di reparto non sta bene o ha smesso di crederci. Lui non se lo può permettere. Ma neanche ci ha mai pensato.
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