Il centravanti polacco, con dieci centri in serie A, è al primo posto tra i realizzatori azzurri. Per la prima volta da quando è in Italia ha raggiunto la doppia cifra, obiettivo sempre alla portata ma mai centrato prima per i problemi fisici che lo hanno notevolmente condizionato nel precedente biennio. Ora sembra essersi completamente ripreso e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In campionato va a segno con grande continuità e anche col Bologna la sua fisicità è tornata decisamente utile al cospetto dell’arcigna retroguardia felsinea. La doppietta ha consolidato il secondo posto degli azzurri e ha regalato ai tifosi una chiusura d’anno decisamente felice, nonostante le polemiche legate a quanto successo durante Juventus Sampdoria.
ANNO NUOVO. Il 2019 dovrà essere l’anno della definitiva consacrazione. I margini di crescita, d’altronde, sono evidenti; Milik sta viaggiando ad una media gol invidiabile ma non ha trovato le medesime soddisfazioni in Europa dal momento che quest’anno in Champions League non è riuscito a timbrare il cartellino. Negli occhi c’è ancora l’occasione di Liverpool ma presto l’avanti partenopeo troverà l’occasione di rifarsi, magari in Europa League, competizione che vede il Napoli tra le squadre favorite. Zero in Champions e zero anche con le grandi, eccezion fatta per la Lazio, “bucata” alla prima giornata. Milik, per il resto, è andato a segno con Bologna, Parma, Empoli, Atalanta, Frosinone e Cagliari. Avversari di tutto rispetto ma certamente non all’altezza delle “big” incontrate dalla compagine partenopea. Obiettivi di crescita da centrare a breve termine per entrare nel club dei grandi attaccanti d’Europa.
CONCORRENZA. Gli stimoli, d’altronde, non mancano. Mertens e Insigne hanno dimostrato di trovarsi benissimo insieme e spesso Ancelotti li ha impiegati contemporaneamente dal primo minuto, sacrificando lo stesso centravanti polacco. Esclusioni che evidentemente lo hanno pungolato nell’orgoglio. L’ultimo Milik è apparso carico a mille, cattivo al punto giusto, tanto da farsi preferire al tandem dei piccoletti che a un certo punto della stagione pareva destinato a giocare praticamente sempre. Il lungagnone azzurro ha atteso il suo turno e adesso (dato il periodo di appannamento di Insigne, unito alla squalifica di Milano), appare addirittura avanti nelle gerarchie. Una rivincita che viaggia di pari passo con la volontà di ritornare al centro del progetto tecnico della nazionale polacca. L’esplosione di Piatek lo ha fatto scivolare in panchina negli ultimi match disputati dalla selezione est Europea ma le recenti prestazioni dell’attaccante napoletano non sono passate inosservate nemmeno in Polonia e dunque appare prevedibile un suo reinserimento in pianta stabile nell’undici titolare. Traguardi già fissati per il nuovo Milik del 2019.
fonte: il Roma
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