NAPOLI – E dopo il riscatto in Champions League, ecco la chance in campionato al cospetto del Toro di Giampiero Ventura. A suonare la carica provvede un calciatore che gradatamente sta entrando nella filosofia di Benitez, Gokhan Inler. Spiega il centrocampista svizzero di origini turche, giunto al terzo campionato con la maglia del Napoli, ai microfoni di radio Kiss Kiss: «Ormai la vittoria di Marsiglia è già alle spalle. Una vittoria importante che apre le porte ad una possibile qualificazione. Ci restano due partite in casa su tre e sappiamo quanto si faccia sentire la spinta dei tifosi del San Paolo. Ma ora è il caso di pensare al Torino. Siamo tutti concentrati sulla sfida di domenica prossima».
IL TORO – Inler ha avuto modo di assistere in tv alla sfida dei granata con l’Inter. Racconta: «Si tratta di una squadra molto dura che pratica un buon possesso palla. E poi, in Italia ogni partita è difficile da vincere e bisognerà mettere in campo il massimo per farla nostra nonchè prestare un’attenzione altissima. Di certo punteremo alla vittoria, come del resto sempre, ormai la mentalità è quella».
MANSIONI – Dopo un inizio non proprio brillante, Inler sta tornando ai suoi livelli migliori, dimostrando che applicandosi giorno dopo giorno è possibile soddisfare anche le aspettative di Benitez. Il tecnico spagnolo chiede ai suoi centrocampisti di tamponare e rilanciare l’azione. In particolare ad Inler che stimava già ai tempi del Liverpool. Lo invita ad essere più veloce di pensiero, a provare il cambio-gioco, a partecipare sia al possesso-palla che al rilancio dell’azione con la battuta lunga. E lo svizzero si sta calando alla perfezione nel ruolo grazie alle sue qualità tecniche ed ai mezzi fisici.
Rivela sempre a radio Kiss, collegato in contemporanea con il suo procuratore, Dino Lamberti: «Credo che tutta la squadra stia crescendo partita dopo partita. All’Olimpico di Roma fummo sfortunati, avremmo meritato sicuramente di più. Il Napoli è un collettivo dove partecipano tutti i singoli. E Benitez tiene tutti in considerazione, nessun escluso. Anzi, il mister ci sta guidando verso un tipo di gioco nuovo che ci piace e che sta dando i suoi frutti».
COMPAGNI – Entra poi ancora più nel dettaglio della disamina tecnica: «Benitez quest’anno ha indicato lui dei nuovi elementi che sono grandi campioni e che possono dare un contributo molto importante per accrescere la personalità della squadra e consentirle di arrivare ai vertici».
In questa stagione, Inler, che lo scorso anno stabilì il record dei gol segnati in una sola stagione (sei), non ha saltato una gara: otto su otto in campionato con una rete realizzata al Livorno; tre su tre in Champions League. E qualcuno lo vedrebbe anche con la fascia di capitano al braccio, portata ora da Hamsik quando manca Cannavaro. Conclude lo svizzero: «Io cerco sempre di dare il massimo per la squadra. Sarebbe un sogno per me indossare quella fascia, però noi il capitano ce l’abbiamo ed è Paolo Cannavaro. E’ lui che rappresenta un simbolo ed una guida per tutti. Poi c’è Marek che è un grande calciatore, importantissimo per noi».
Rino Cesarano per il Corriere dello Sport
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