Un amico mi fa: perché non scrivi qualcosa su Nando Pannone, lo conosci da tanto tempo… Già, tanto tempo. E da dove parto? Nando era il calcio ad Afragola ed in tutta la zona a nord di Napoli. Un dirigente? Di più. Un appassionato di calcio? Di più. Un talent scout? Di più. Intanto c’è un episodio che riguarda la mia persona. Non posso fare a meno di raccontarlo. Giocavo nella squadra giovanile del mio paese, il San Gregorio Magno di Crispano. Lui mi vede e fa: perché non vieni con la mia squadra? Aveva fondato la Valentino Mazzola. Ci penso su. Qualche giorno dopo uguale proposta mi arriva dall’Interfrattese di Dilettevole e Carella. Scelgo quest’ultima. In quel periodo, siamo a metà anni sessanta, l’Interfrattese a livello giovanile era un po’ come la Juve, il Milan o l’Inter. Cioè il massimo. La domenica debutto al Pasquale Ianniello di Frattamaggiore. Chi è l’avversario? Proprio la Valentino Mazzola. Vinciamo uno a zero, segno proprio io. Quando usciamo dal campo incrocio Nandino. Mi lancia uno sguardo da rimprovero, imbronciato. Ma come, sottintende, non solo non sei venuto con me ma mi segni pure il gol della sconfitta… Quello sguardo l’ho ancora davanti agli occhi. Me ne sono ricordato ieri quando Nandino ci ha lasciati. Negli anni successivi ci siamo incontrati tante altre volte. A lui piaceva il calcio in tutte le sue accezioni, anche quella giornalistica. Per cinque anni fu uno dei più validi collaboratori di Sport 7, il settimanale sportivo fondato da Guido Prestisimone, culla di tanti giovani giornalisti sportivi. Raccoglieva i risultati del calcio dilettantistico e giovanile nella sua zona ed era puntualissimo a fornirli al giornale. Scomparso Sport 7, uguale lavoro continuò a fornire a Campania Sport per anni. In contemporanea faceva il dirigente, scovava nuovi talenti, si
preoccupava di tenere alto il vessillo del calcio ad Afragola. Con una passione sconfinata. Mazzola, Real Afragola, Afragolese, Club Napoli: tante le tappe della sua attività. E tanti i campioncini scovati, da Laudiero a Vives. Aveva raccolto il testimone lasciato da Iazzetta, altra gloria del calcio afragolese. Il calcio giovanile gli deve tanto. Lo ricorderò sempre con grande affetto. Con quel suo viso tondo, sempre disponibile, sempre umile. Un educatore di giovani. Ecco, questo è stato Nandino. E in tanti gli devono gratitudine, me compreso.
Gregorio Di Micco
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