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Il Real strizza l’occhio ai mercati arabi: via la croce dallo stemma del club

Il restyling come segnale di apertura verso i mercato del Medio Oriente

Il Real Madrid studia un restyling del proprio simbolo e medita di cancellare la croce che sovrasta la corona per assecondare le volontà del mercato del Medio Oriente. La squadra di calcio sostenuta dalla casa regnante che dai tempi di Filippo II si fregia dell’appellativo di “Cattolica” starebbe valutando l’opportunità di eliminare l’icona religiosa dal proprio marchio per evitare, diciamo così, incomprensioni in territori non-cattolici. La scelta sarebbe legata a un contratto regionale per la distribuzione del materiale tecnico della squadra in alcuni paesi del MO con Marka: valore totale 50 milioni di euro, secondo quanto riporta Asiainews.

Con l’accordo, Marka otterrà il diritto esclusivo per la produzione, la distribuzione e la vendita dei prodotti a marchio Real Madrid negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman. Contattato da Reuters ieri, Khaled al-Mheiri, vicepresidente di Marka, ha spiegato che la società deve “essere attenta poiché nella regione del Golfo vi è una forte sensibilità nei confronti di prodotti che hanno impressa una croce”. Le vendite dei prodotti cominceranno a marzo ed era bene farsi trovare pronti.

Del resto, non è la prima volta che il Real prende decisioni simili, in passato la società aveva però sbianchettato il simbolo solo per l’utilizzo del marchio nei resort e nelle banche degli Emirati Arabi, ma per ora nessun commento ufficiale è stato fatto dalla società.

Ovviamente il mercato asiatico attrae tutti i club di calcio, non solo les merengues. E infatti, “anche il Barcellona – ricorda AsiaNews – ha già tolto la croce di San Jordi dal suo scudo per vendere più magliette nei Paesi musulmani e il Paris Saint Germain, squadra francese di proprietà della famiglia reale del Qatar, ha anch’esso cambiato il suo stemma, in cui non compare più il simbolo della culla del suddetto Santo, elemento ritenuto offensivo nel mondo arabo perché associato a una dinastia che ha preso parte alle crociate e simbolo della città di Saint-Germain”.

Fonte: Calcioefinanza.it

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