Realmente. E dunque Gonzalo Higuain, Raul Albiol e José Maria Callejon: a voi. Sì, a loro, gli uomini venuti dal Bernabeu. Gli ex allievi di Mourinho; gli ex colleghi di Cristiano Ronaldo, Benzema e compagnia blanca. Gente per cui non esiste verbo diverso da coniugare se non vincere.
E poi ancora. Il Pipita dovrà garantire gol a raffica e peso in attacco; Callejon corsa, soluzioni da jolly e spunti; Albiol solidità in difesa: certo, sì, fa parte dei ruoli e dei rispettivi curriculum. Ma più d’ogni altra cosa, i tre di Madrid dovranno favorire la crescita del gruppo intero. E’ il pedigree che lo impone.
IL TEST – Che la missione Real Napoli abbia inizio: domani, già domani al San Paolo con il Bologna nella notte di campionato. Quel Bologna che l’anno scorso vinse due volte in tre giorni al San Paolo, tra campionato e Coppa Italia. Test importante, delicato e complesso: perché è proprio con un avversario meno dotato – almeno teoricamente – che una squadra costruita per lottare ai vertici deve cominciare a dimostrare personalità e forza.
A maggior ragione se è della Serie A, che si parla: un mondo insidioso da sempre, ancor di più a fine agosto, quando i riscontri dei muscoli e della testa sono tutti da dimostrare.
IL PIGLIO – Per il trio Real, quella di domani, sarà una bella introduzione; un interessante prologo italiano. Distrazioni e cali di concentrazione non sono ammessi, ed è in questo senso che gente come Higuain, Albiol e Callejon, personaggi da Champions (tutti) e Mondiale (i primi due), dovranno raccontare di che pasta sono fatti.
Esame tecnico-tattico, certo, ma anche la verifica della personalità e del piglio: il Napoli dovrà subito dimostrare di aver assimilato la mentalità vincente, da grande. Il primo concetto su cui Rafa ha insistito e investito sul mercato puntando innanzitutto sui tre ex uomini di Madrid. Loro e poi Reina, anni insieme nel Liverpool e una reciproca stima infinita: Pepe, del resto, è bi-campione d’Europa e anche del mondo.
IL NUCLEO – Un dorato poker ispanico-argentino che arricchisce e aumenta il tasso della squadra. La vecchia guardia: Hamsik è il capitano della Slovacchia nonché, ormai, un campione riconosciuto; Pandev è il capitano della Macedonia e uno dei pochi, veri fuoriclasse che giocano in Italia; Inler è il capitano della Svizzera, l’insostituibile Behrami e Dzemaili il resto del centrocampo nazionale.
Insigne il nuovo che avanza a colpi di genio nel Napoli e con Prandelli, con vista sul Brasile; Zuniga e Armero due pilastri della Colombia; Cannavaro il capitano di lungo corso e la garanzia di oltre cinquanta partite in un anno (di spessore, in barba a tanti pregiudizi). Materiale a volontà. Nucleo e novità. Quelle Real. Mixare e servire. Per vincere.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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