Gol numero quindici alla prima stagione napoletana. Così suddivisi: dieci in campionato, due in Champions e tre in coppa Italia. Ma la particolarità delle reti di Callejon è un’altra: le sue sono prodezze sempre decisive. Mai banali, portano in dote punti preziosi. E in più, ha un debole per le grandi: eccezion fatta per la Juventus (finora), le ha impallinate tutte. E questo alla Roma che gol è? «Un gol pressioso (lo dice proprio alla spagnola, con due esse, ndr), arrivato nel momento più delicato della partita. La partita contro la Roma ci ha fatto intendere parecchie cose, la prima è che ora ci crediamo più di prima», è la felicità dello spagnolo che ha impressa nella mente l’incornata vincente che ha battuto l’ex Morgan De Sanctis. «Il cross di Goulham è stato perfetto, disegnato in maniera millimetrica. Non potevo anticipare l’avversario, ho aspettato che la palla scendesse. Ho capito che Romagnoli non ce l’avrebbe fatta e ho preso la mira sul primo palo. De Sanctis non poteva mai prenderla, l’ho colto di sorpresa». Facile a dire, di meno a farsi ma Callejon è abituato a simili prodezze anche se quella alla Roma è forse la rete più importante dall’inizio della sua avventura napoletana. Lo spagnolo concorda. «Fino a questo momento sì ma ne aspetto ancora altre. Più belle e più importanti, restano da giocare tante partite, è come se si fosse aperto un mini campionato dove non bisognerà più lasciare per strada punti e vittorie che sono alla nostra portata». Il problema è sempre lo stesso, l’ennesimo trionfo contro una big lascia un forte rammarico per quello che poteva essere e che invece non è stato. «Ci mancano maledettamente i punti sprecati contro le piccole, ne paghiamo adesso le conseguenze. Pazienza, però non è finita. Il successo contro i giallorossi ci fa capire che niente deve essere impossibile per il Napoli». È stata una gara totalmente differente da quella di coppa Italia. Allora il Napoli fu devastante, nel risultato e nel gioco. Ieri ha sofferto il palleggio della Roma e non si può dire che abbia dominato l’avversario. «Partiamo da una premessa – specifica l’ex attaccante del Real Madrid – e cioè che la Roma è una formazione di livello assoluto e che merita la posizione di classifica che occupa. Questo aumenta i nostri meriti: dove non siamo arrivati con il gioco, lo abbiamo fatto con la testa e con il cuore. Non siamo stati brillanti, è vero, ma rispetto ad altre gare abbiamo dato il 110 per cento, è stata una faticaccia immane». La caccia al secondo posto rimane più che mai aperta. L’inzuccata che ha bucato De Sanctis dovrebbe aver blindato la Champions e scoraggiato Fiorentina e Inter. Eppure… «Eppure il duello con la Roma non finisce qui. Siamo l’unica squadra che ha battuto per due volte i giallorossi, abbiamo dimostrato di saper vincere contro una difesa molto bene organizzata. Credo ancora al secondo posto». Il match-winner è uscito stremato dal campo: già prima del gol, Benitez aveva anticipato al suo staff la sostituzione. La rete ha ritardato di qualche minuto l’uscita dal campo: in panchina gli è stata messa la borsa del ghiaccio al polpaccio sinistro dolorante, un ricordino dei difensori romanisti. «Loro hanno giocato con decisione ma noi non siamo stati da meno. Queste partite vanno così, vengono decise dagli episodi. Complimenti alla Roma che ha giocato bene ma il risultato dice che a vincere è stato il Napoli». Morale della favola: i più forti siete stati voi. «Esatto, proprio così!».
Fonte: Il Mattino
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