Prove di normalità. Anche in Inghilterra si torna ad allenarsi in attesa di capire se da giugno realmente si riprenderà anche a giocare. Ma una cosa sono le sedute atletiche, anche intensive, un’altra sono le partite. Per l’attuale “Project Restart” i parametri sono ben definiti per ciò che riguarda la prevenzione, le distanze da mantenere, i dispositivi da utilizzare e i comportamenti da assumere. Tutto possibile al centro sportivo, durante la settimana, non di certo in una partita con in palio punti, posizione in classifica, una posta in palio. Dove si dovrà giocare nella massima ‘normalità’ per le azioni in campo, tra marcature, contatti e contrasti.
La fisicità del calcio giocato è stata al momento bandita negli allenamenti, caratterizzati da un documento condiviso tra Lega, Federazione e staff medico-scientifici: nessun contrasto e nel caso ci fossero i presupposti, ai giocatori è stato esplicitamente richiesto di desistere dall’intervento sull’avversario. I protocolli ufficiali inviati, rivelano che il distanziamento sociale deve essere ‘rigorosamente rispettato’. Ci sarà una rigorosa sorveglianza sull’andamento delle sedute, oltre ai consueti screening all’arrivo al centro e a un ‘registro centrale’ in cui verranno conservati i vari risultati dei test anti Covid-19.
Le ‘misure di controllo’ raccomandate nel ‘Project Restart’ evidenziano una meticolosa igiene personale e uso dei DPI , nessuna congregazione nelle aree comuni, incluso ma non limitato a sale mediche e aree palestra, e il divieto assoluto di utilizzare mezzi di trasporto pubblici o auto differenti di volta in volta, recandosi o lasciando i centri sportivi esclusivamente da soli. Tutti argomenti sul piano della discussione in queste ore che vede una tavola rotonda tra Premier, personale medico e la Federcalcio insieme al Sindacato giocatori che dovranno elaborare un ulteriore documento da consegnare alle società prima che tutto abbia ufficialmente inizio, cioè dalla settimana prossima.
Durante questi incontri, di cosa si parlerà? Verrà richiesto ai giocatori di distogliere lo sguardo gli uni dagli altri in caso di contrasto, da non effettuare in nessun caso, evitando per qualsiasi motivo ogni contatto fisico non necessario. Continueranno i test, in vista di una possibile ripartenza verrà ribadito che solamente i giocatori risultati negativi potranno essere considerati idonei mentre per chiunque altro sarà obbligatoria la quarantena. Ma al di là delle direttive che oramai già tutti sanno, il vero confronto si farà con il Sindacato calciatori visto che molti di loro hanno già espresso pareri contrari ad una ripartenza mentre persiste il pericolo contagio. La domanda più grande che deve affrontare qualsiasi sport, compreso il calcio, che voglia fare ripartire la stagione è come gestirà le cose se un giocatore dovesse testare positivamente il coronavirus. La Premier League non dovrebbe affrontare questo problema durante le riunioni di questi giorni, l’argomento verrà trattato in separata sede con le istituzioni medico-scientifiche.
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