C’ è questo gioco su Marek Hamsik. «Incedibile, ma se venisse una offerta irrinunciabile». In questo povero calcio italiano che non ha più soldi per attrarre campioni, i club non dovrebbero privarsi dei giocatori di gran livello. Come sostituirli, poi? E’ accaduto che il Napoli, attraverso le cessioni di Lavezzi e Cavani, abbia potuto costruire una nuova squadra, ma è stato un caso fortunato, difficile da ripetere. Quale potrebbe essere, poi, l’offerta irrinunciabile per cedere Hamsik? Una volta, De Laurentiis disse: «Hamsik è la nostra bandiera. Per Hamsik voglio cento milioni». E, a proposito di milioni, Benitez una volta ha detto che Hamsik vale più di Bale, il giocatore gallese passato per 93 milioni di sterline dal Tottenham al Real Madrid. Hamsik commentò: «Belle parole, ma Benitez un po’ scherzava». La quotazione dello slovacco, di due anni meno giovane di Bale, si fermò una volta a 25 milioni. Li offriva il Milan. Poi, in campagna elettorale, Berlusconi disse in Piazza Plebiscito: «Napoli, Hamsik te lo lascio». Non voleva più Hamsik, ma voti. E una volta Prandelli ha detto: «Mi sarebbe piaciuto Hamsik in nazionale. E’ lo straniero più forte che c’è in Italia». Antonio Juliano ne fissò la qualità massima: «Ha una freddezza incredibile negli ultimi quindici metri, come nessuno». In sette anni, 303 partite e 77 gol, Marek è diventato un beniamino del San Paolo, legandosi alla maglia azzurra («Vorrei restare qui e fare la storia del Napoli»). Il suo primo infortunio, la nevrite al piede sinistro dopo il pestone di suo cognato Gargano in Napoli-Parma a novembre, lo ha tenuto fermo quasi sessanta giorni. Il rientro è stato complicato, difficile il ritorno alla forma migliore, e qualcuno ha sospettato che, forse, Hamsik non si adatta al modulo di Benitez. Sciocchezze. Un giocatore di talento va bene in ogni modulo. Ma che cos’è Hamsik? Un trequartista, una mezz’ala, un centrocampista, una seconda punta? Hamsik è un creativo, questa sembra la definizione più appropriata. Crea e illumina il gioco. Quello sprazzo in Coppa Italia, la galoppata di 40 metri per l’assist al gol di Insigne e il gol alla Sampdoria, lesto a farsi trovare sulla palla crossata da Zapata, hanno riproposto due lampi del principe azzurro nella sua migliore versione. Gli osservatori più attenti hanno poi annotato, pur nel difficile rientro dello slovacco, come il Napoli abbia altra “luce”, inventiva, rapidità con le giocate di Hamsik. Il progetto-Benitez non può fare a meno di Marek. L’offerta indecente non esiste se si vuole puntare in alt o. Hamsik resta essenziale per un Napoli competitivo. Per sostituirlo si sono fatti i nomi del croato Ivan Raktic del Siviglia, 26 anni, 20 milioni di euro, e del ventunenne olandese dell’Ajax Davy Klaassen, otto milioni. Ma Hamsik è già qui. Cedere l’ultimo dei tre tenori (contratto rinnovato sino al 2018) sarebbe un errore. «Resto al Napoli perché qui mi fanno sentire importante» ha detto una volta. E’ forse questo il punto. Mettere al centro del nuovo progetto Hamsik. La saggezza di Benitez è garanzia.
fonte: Corriere dello Sport
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