Eugenio Albarella, preparatore atletico del Giappone campione d’Asia, è convinto che non c’entri nulla l’aspetto fisico sulle due facce del Napoli: «Lo scadimento delle prove degli azzurri è legato al calo di tensione. Non è possibile giustificare una metamorfosi simile in tre giorni in modo diverso».
Come si gestisce un’annata così impegnativa?
«Bisogna lavorare nei ritagli di tempo: sfruttare le pause in aeroporto o sul pullman per parlare ai giocatori, affrontare malumori e dubbi».
Il Napoli col Genoa è apparso a lungo quasi appagato.
«È imprescindibile la professionalità dei calciatori. Sono certo che Mazzarri ogni gara la prepara e la presenta ai suoi come una finale. Quello che manca è la risposta dei giocatori, forse troppo disabituati agli impegni ravvicinati».
Allenare la testa, oltre che le gambe?
«Non vince sempre e solo la squadra che corre di più se non riesci a caricarti mentalmente avrai problemi. Ed è quello che capita al Napoli perché non è facile farlo quando si gioca ogni tre giorni».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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